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Papa Francesco agli esperti di finanza. “A voi spetta fare sì che l’iniquità diminuisca”

L’esempio del Siglo de Oro. L’importanza di una finanza etica. La necessità di superare le iniquità

Papa Francesco | Papa Francesco incontra i Partecipanti ai Dialoghi per una Finanza Integralmente Sostenibile, promossi dalla Fondazione Centesimus Annus Pro Pontifice, 3 giugno 2024 | Vatican Media / ACI Group Papa Francesco | Papa Francesco incontra i Partecipanti ai Dialoghi per una Finanza Integralmente Sostenibile, promossi dalla Fondazione Centesimus Annus Pro Pontifice, 3 giugno 2024 | Vatican Media / ACI Group

Agli esperti di finanza, impegnatisi in una serie di dialoghi sulla finanza sostenibile sotto gli auspici della Centesimus Annus Pro Pontificie, Papa Francesco dà il mandato di “far diminuire l’iniquità”. E guarda indietro alla storia, al siglo de oro e al modo in cui vennero affrontate le iniquità in quel tempo, così come all’esperienza dei “Monti di Pietà”, che furono “un grande sprone ad aiutare i più poveri senza cadere in logiche assistenzialistiche, e favorirono prestiti per permettere alle persone di poter lavorare e, attraverso la propria attività, ritrovare la giusta dignità”.

Papa Francesco sottolinea di essere colpito dall’obiettivo di ragionare su come “l’impegno di fare-bene e quello di fare-il-bene possano andare di pari passo”, coniugando “efficacia ed efficienza con la sostenibilità integrale, e l’etica”, con la bussola del Magistero Sociale della Chiesa, e questo si può fare guardando “al funzionamento della finanza, per denunciare i punti deboli e immaginare correttivi concreti”.

Papa Francesco guarda dunque al siglo de oro, il XVI secolo, quando “in Spagna il commercio della lana era un mercato fiorente che muoveva grandi capitali economici”, e allora “i teologi spagnoli di quel tempo si misero a dissertare su quel tipo di commercio e diedero valutazioni etiche che mutarono con il cambiamento del contesto storico”, poiché “la guerra nelle Fiandre fece sì che quanti lavoravano direttamente nell’allevamento e nella tosatura non ricevessero più un pagamento adeguato al loro lavoro, e allora costoro denunciarono quel sistema finanziario mostrandone i punti deboli e chiedendo maggiore equità”.

E i teologi spagnoli, conoscendo il lavoro, poterono chiedere “precise azioni di cambiamento”. È così che devono lavorare gli esperti di finanza, perché – dice loro il Papa – “voi conoscete i processi finanziari, e questo è il vostro grande pregio, ma nello stesso tempo è anche una grande responsabilità. A voi spetta capire come far sì che l’iniquità diminuisca”.  

Papa Francesco loda il fatto che i dialoghi abbiano lavorato su “pensiero, concretezza e la valorizzazione del bene”, e sottolinea che “è necessario non perdere mai di vista la concretezza, perché in gioco vi è la sorte dei più poveri, delle persone che faticano a trovare i mezzi per una vita dignitosa”.

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Si tratta di un lavoro “incoraggiante”, da diffondere – dice il Papa – in un mondo dove “il paradigma tecnocratico resta dominante”, e c’è “bisogno di una nuova cultura, capace di dare spazio a un’etica adeguatamente solida, a una cultura e a una spiritualità”.