Roma , sabato, 1. giugno, 2024 10:00 (ACI Stampa).
I fragili e bisognosi di Santhià, in provincia di Vercelli, hanno ora accesso a visite mediche specialistiche, consulenza psicologica e spazi attrezzati. L'assistenza sanitaria è nata per contrastare i lunghi tempi di attesa per le persone che non sono in condizioni economiche tali da poter rivolgersi alla sanità privata.
A Casa Santa Elisabetta, a Verona, le mamme in difficoltà e i loro bambini possono ritrovare la serenità necessaria per riconquistare una vita autonoma e piena.
La lotta alla dispersione scolastica si affronta ogni giorno alla Caritas diocesana di Cassano all’Ionio con il progetto “L’appetito vien studiando” che vede i volontari affiancare i bambini e i ragazzi provenienti da situazioni familiari difficili o contesti svantaggiati, aiutandoli a fare i compiti, ideando attività educative, offrendo un sostegno costante e concreto per favorirne una crescita personale.
Sono solo alcuni esempi di iniziative realizzate con i fondi 8x1000 della Chiesa Cattolica Italiana. In questi giorni altri esempi attraverso spot televisivi e radiofonici mentre on line è stato pubblicato il rendiconto 2023 che spiega – in maniera organica, con dati e testimonianze – come stati utilizzati i fondi dell’8xmille, negli ambiti previsti dalla legge: culto e pastorale, interventi caritativi in Italia e nei Paesi in via di sviluppo e sostentamento dei sacerdoti.
Il rendiconto, ha detto l’arcivescovo Giuseppe Baturi, segretario generale della CEI, è “uno strumento necessario e fondamentale ai fini della trasparenza”, ma è anche “un dovere di educazione dei fedeli e un impegno di testimonianza della Chiesa”. Per il presule, che è anche arcivescovo di Cagliari, è “doveroso raccontare la bellezza di ciò che accade nelle grandi città, nei piccoli centri e nelle periferie più povere” precisando che sarebbe “riduttivo” accostarsi a quanto realizzato “con il piglio aritmetico”, in quanto “nelle tabelle riportate ci sono sicuramente dati e percentuali, ma c’è anche quel ‘di più’ che va ricercato dentro e oltre questi numeri”. Questi fondi sono “un volano per incrementare le attività di welfare comunitario, contrastando il degrado sociale e costruendo reti di amicizia e solidarietà importantissime; attivano le energie locali in termini di volontariato e di corresponsabilità; sollecitano la creatività delle comunità ecclesiali a favore dei bambini, degli ultimi, dei migranti, di chi non ha un tetto o un lavoro, di chi è vittima della tratta e di chi, dall’oggi al domani, si ritrova in condizioni di disagio; salvano vite umane, laddove guerra, catastrofi naturali ed emergenze causano morte, danni e malattie”.