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Dalle diocesi, come spendono l' 8 per mille le Chiese locali?

L'impegno sociale dei vescovi italiani

I volontari dell'8 per mille |  | Chiesacattolica.it I volontari dell'8 per mille | | Chiesacattolica.it

I fragili e bisognosi di Santhià, in provincia di Vercelli, hanno ora accesso a visite mediche specialistiche, consulenza psicologica e spazi attrezzati. L'assistenza sanitaria è nata per contrastare i lunghi tempi di attesa per le persone che non sono in condizioni economiche tali da poter rivolgersi alla sanità privata.

A Casa Santa Elisabetta, a Verona, le mamme in difficoltà e i loro bambini possono ritrovare la serenità necessaria per riconquistare una vita autonoma e piena.

La lotta alla dispersione scolastica si affronta ogni giorno alla Caritas diocesana di Cassano all’Ionio con il progetto “L’appetito vien studiando” che vede i volontari affiancare i bambini e i ragazzi provenienti da situazioni familiari difficili o contesti svantaggiati, aiutandoli a fare i compiti, ideando attività educative, offrendo un sostegno costante e concreto per favorirne una crescita personale.

Sono solo alcuni esempi di iniziative realizzate con i fondi 8x1000 della Chiesa Cattolica Italiana. In questi giorni altri esempi attraverso spot televisivi e radiofonici mentre on line è stato pubblicato il rendiconto 2023 che spiega – in maniera organica, con dati e testimonianze – come stati utilizzati i fondi dell’8xmille, negli ambiti previsti dalla legge: culto e pastorale, interventi caritativi in Italia e nei Paesi in via di sviluppo e sostentamento dei sacerdoti.

Il rendiconto, ha detto l’arcivescovo Giuseppe Baturi, segretario generale della CEI, è “uno strumento necessario e fondamentale ai fini della trasparenza”, ma è anche “un dovere di educazione dei fedeli e un impegno di testimonianza della Chiesa”. Per il presule, che è anche arcivescovo di Cagliari, è “doveroso raccontare la bellezza di ciò che accade nelle grandi città, nei piccoli centri e nelle periferie più povere” precisando che sarebbe “riduttivo” accostarsi a quanto realizzato “con il piglio aritmetico”, in quanto “nelle tabelle riportate ci sono sicuramente dati e percentuali, ma c’è anche quel ‘di più’ che va ricercato dentro e oltre questi numeri”. Questi fondi sono “un volano per incrementare le attività di welfare comunitario, contrastando il degrado sociale e costruendo reti di amicizia e solidarietà importantissime; attivano le energie locali in termini di volontariato e di corresponsabilità; sollecitano la creatività delle comunità ecclesiali a favore dei bambini, degli ultimi, dei migranti, di chi non ha un tetto o un lavoro, di chi è vittima della tratta e di chi, dall’oggi al domani, si ritrova in condizioni di disagio; salvano vite umane, laddove guerra, catastrofi naturali ed emergenze causano morte, danni e malattie”.

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In questi giorni tante anche le iniziative a livello diocesano per far conoscere come questi fondi vengono spesi sul territorio.  Nei giorni scorsi a Bologna, l’arcivescovo, il card. Matteo Zuppi, ha partecipato al convegno “La firma dell’8×1000. Per una Chiesa che chiama alla speranza”, proposto dal Servizio diocesano per la promozione al sostegno economico alla Chiesa Cattolica “Sovvenire”. A Milano l’Ufficio del Sovvenire ha indetto un concorso – per la promozione dei progetti territoriali sostenuti coi fondi 8xmille – rivolto a chi utilizza le nuove tecniche. A Carpi è stato presentato il Rapporto dei progetti e delle attività per l’anno 2023,  frutto della collaborazione tra Caritas diocesana, Porta Aperta Carpi, Porta Aperta Mirandola, e Recuperandia. Un documento che offre non solo il rendiconto delle iniziative portate avanti in tutto il territorio diocesano a favore di quanti si trovano nel bisogno, ma che rappresenta uno “spaccato” della realtà carpense quanto mai bisognoso di attenzione, di cura fraterna e di interventi concreti.

Incontro formativo diocesano sull’8xmille anche nella diocesi di Cosenza-Bisignano dove sono tanti i progetti in corso come alcune opere segno. Uno spot pubblicitario per promuovere e sensibilizzare la firma per l’8×1000 alla Chiesa cattolica e per spiegare, in particolare, come la diocesi garantisce concretamente cultura al servizio di tutta la comunità diocesana è stato prodotto nella diocesi di Lecce su iniziativa dell’arcivescovo Michele Seccia, dagli Uffici diocesani per l’economia e per l’amministrazione, beni culturali e l’edilizia di culto. Nella diocesi pugliese negli ultimi due anni sono stati progettati e realizzati una serie di interventi a favore della comunità di notevole portata: manutenzioni, ristrutturazioni e costruzioni di nuove chiese, canoniche, locali parrocchiali e di oratori per i ragazzi oltre a restauri di antiche e prestigiose opere grazie. Nella diocesi di Crotone-Santa Severina una pubblicazione per raccontare il “bene realizzato” attraverso i fondi dell’8xmille alla Chiesa cattolica. “Uniti nel dono. Il Sovvenire di Crotone”, il titolo della pubblicazione presentata dall’arcivescovo Angelo Raffaele Panzetta: “scorrendo queste pagine vediamo opere ricche di cultura, storia, carità, missionarietà, educazione che rendono più bella la vita di tutti noi e soprattutto di chi è più debole e in difficoltà”.