Città del Vaticano , sabato, 25. maggio, 2024 12:30 (ACI Stampa).
"I giorni di Lisbona sono stati una vera e propria celebrazione della gioia di vivere e di essere cristiani; una celebrazione della speranza che continua ad abitare nel cuore dei giovani, perché Dio stesso la alimenta e la rende salda, nonostante tutte le avversità". Papa Francesco ha ricevuto in Udienza i partecipanti al Congresso Internazionale di Pastorale giovanile promosso dal Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita sul tema: “Per una pastorale giovanile sinodale: nuovi stili e strategie di leadership”, che ha luogo a Roma dal 23 al 25 maggio 2024.
"Cari amici, incoraggiati da questa esperienza, siete chiamati a lavorare per i prossimi eventi internazionali, ma anche, e soprattutto, per accompagnare la pastorale giovanile nei “tempi ordinari”. Pensando al Giubileo dei Giovani – l’anno prossimo – e alla GMG di Seoul – fra tre anni –, il mio “sogno” è che possano far incontrare Gesù a tanti giovani, anche tra quelli che normalmente non frequentano la Chiesa, portando loro il messaggio della speranza. Penso a quei ragazzi e ragazze che hanno “abbassato lo sguardo”, che hanno smarrito l’orizzonte, che hanno messo da parte i sogni grandi e sono rimasti impigliati nella tristezza e nel male di vivere", dice Papa Francesco ai presenti.
"Gli appuntamenti di Roma e di Seoul sono le occasioni che Dio ci offre per dire a tutti i giovani del mondo che Gesù è speranza, è speranza per te, è speranza per noi, è speranza per tutti!", commenta Papa Francesco.
"Vorrei, a questo proposito, richiamare alcuni elementi che non devono mai mancare nel lavoro quotidiano della pastorale giovanile. Anzitutto, che i giovani siano aiutati ad avere nel cuore alcune fondamentali certezze: “Dio è amore”, “Cristo ti salva”, “Egli vive”, “lo Spirito dà vita”. Sono certezze e c’è anche un’altra certezza: la Madonna ti vuole bene perché è madre", sono questi i consigli di Papa Francesco per tutti i giorni.
Poi il Papa parla ai giovani di discernimento spirituale. "Il discernimento è un’arte che gli operatori pastorali per primi devono imparare: sacerdoti e religiosi, catechisti, accompagnatori, giovani stessi che seguono altri giovani. È un’arte che non si improvvisa, che va approfondita, sperimentata e vissuta. Per un giovane, trovare una persona capace di discernimento è trovare un tesoro. Nel cammino di fede e nella scoperta della propria vocazione, una guida saggia aiuta a evitare tanti sbagli, tante ingenuità, tanti momenti di smarrimento e di “paralisi”. Una guida che non toglie la libertà ma accompagna. Sul discernimento ho tenuto anche un ciclo di catechesi, potrete andare a cercarle, che spiega come si fa il discernimento. Qui vorrei sottolineare solo tre qualità: è sinodale, è personale, è orientato alla verità. Il discernimento è sinodale, personale e orientato alla verità", continua il Pontefice.