Roma , venerdì, 24. maggio, 2024 18:00 (ACI Stampa).
13 maggio 1917, Una piccola cittadina adagiata, rincantucciata, si potrebbe dire, nell’altopiano della Sierra de Aire, in Portogallo. Niente che evochi ricchezze o grandezze del passato se non, forse, l’eco leggendaria del nome: Fatima, dal nome della figlia del governatore arabo di Alcacer, della quale si era innamorato un cavaliere delle truppe di don Alfonso Henriques, discendente di una nobile famiglia della città di Ourem.
A Fatima non ci sono opere d’arte, ne’ circoli culturali, ne’ chiese famose. Intorno campi, villaggi, il paesaggio arido tipico della Sierra, piccole case sparse e collegate attraverso stradine tortuose. Ma qui si verificheranno alcune dei fatti più straordinari della storia della Chiesa e non solo. Anzi, in un luogo ancora più nascosto, appartato, sperduto tra pascoli aspri e distese battute da venti e piogge: Cova de Iria, buono per i pascoli, percorso da gente umile, da bambini mandati a governare le bestie. Da oltre 100 anni gli eventi di Fatima interrogano, stupiscono, meravigliano, convertono.
E quel 13 maggio diventano una data, e un luogo, che assumono un significato universale, che getterà la propria la luce su infinite storie personali e sulla Storia comune, sulle vicende di Stati e regimi, di Pontefici e della Chiesa.
Su Fatima e i suoi protagonisti sono state scritti volumi in grado di riempire intere biblioteche, ma esistono opere che, sebbene probabilmente un po’ datate, si imprimono fortemente nella memoria e la loro lettura rappresenta un’esperienza emozionante, oltre che un aiuto prezioso per incrementare o aggiornare le nostre conoscenze sugli eventi legati a Fatima.
E’ il caso di un saggio che torna in libreria per le Edizioni Ares (traduzione e cura di Luigi Vassallo) ossia l’edizione italiana de “La Madonna di Fatima”: la prima, accurata inchiesta e ricostruzione storica delle apparizioni ai tre Pastorelli nella Cova da Iria, scritta dallo storico statunitense William Thomas Walsh, pubblicata per la prima volta nel 1947 in inglese e tradotta in tutte le principali lingue.