Siracusa , mercoledì, 29. maggio, 2024 14:00 (ACI Stampa).
Santa Lucia è la patrona della città di Siracusa. Il suo culto è antichissimo e diffuso in tutto il mondo. Leggendario è il suo martirio. Fin da bambina, consacra la sua verginità al Signore e pur di restare pura e fedele a Gesù si fa cavare gli occhi durante una tortura. Si è parlato di questo particolare e intenso culto alla santa detta anche "protettrice degli occhi" il 17 e il 18 maggio in un Convegno dal titolo “Storia della venerazione a Santa Lucia”, organizzato dall’Ufficio Diocesano di Siracusa per la Cultura.
Questo speciale studio si è tenuto nell’Arcivescovado di Siracusa. Dopo il saluto di Monsignor Francesco Lomanto, Arcivescovo di Siracusa, che ha indicato i criteri scientifici e metodologici degli studi, hanno relazionato nel primo giorno Dom Vittorio Rizzone OSB, Monsignor Sebastiano Amenta, nel secondo giorno il Dott. Marco Leonzio, e Don Massimo Naro.
Il Convegno è stato realizzato al fine di "conseguire significativi risultati sia per la comprensione storica della figura di Santa Lucia sia per l’apporto scientifico alla spiritualità, alla devozione, all’azione pastorale e alla vita delle comunità ecclesiali".
Monsignor Lomanto nella sua relazione sottolinea che "lo studio della figura di Santa Lucia e del contesto storico, come la ricostruzione della vicenda della storia della Chiesa siracusana, offre un fondamento scientifico al senso della identità ecclesiale, che, in risposta ai segni dei tempi, si rinnova, non solo nelle strutture e nella vita, ma anche nella proposta dell’ideale di santità e nella affermazione delle nuove modalità devozionali".
"La celebrazione di un anno dedicato a onorare la santità di Lucia e ad approfondirne il significato sempre attuale, ci deve far prendere coscienza che l’era dei martiri e dei santi non si è mai chiusa. Ancora oggi la Chiesa respira della santità di Dio nella vita di chi ha il coraggio di vivere le beatitudini del Vangelo. Tutti noi siamo chiamati a vivere e a testimoniare Cristo Gesù nelle scelte coraggiose del Vangelo, a volte anche attraverso un martirio incruento in un mondo sempre più secolarizzato, indifferente e talvolta avverso a Dio", commenta l'Arcivescovo di Siracusa sempre nel suo intervento.