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Il Papa: “Il martirio della fede sempre c’è nella storia delle nostre Chiese”

Udienza alla Delegazione dell’“Hong Kong Christian Council”

Papa Francesco |  | Daniel Ibanez / ACI Group Papa Francesco | | Daniel Ibanez / ACI Group

"Grazie! Grazie tante per questa visita che è una vera consolazione: vedere tutti i fratelli uniti, fratelli e sorelle cristiani uniti. Un grande Vescovo ortodosso, Zizioulas, morto un anno fa più o meno, diceva che l’unità delle Chiese cristiane la avremo soltanto nel giorno del giudizio finale. Ma “nel frattempo – diceva – dobbiamo pregare insieme e lavorare insieme”.

Con queste parole il Papa accoglie la Delegazione dell’“Hong Kong Christian Council”.

“Questo è molto importante: lavorare insieme, perché tutti crediamo in Gesù Cristo; pregare insieme, pregare per l’unità”, continua ancora il Pontefice.

“Un altro grande Patriarca ortodosso di Costantinopoli, quando ha ricevuto Papa Paolo VI, ha detto questa bella frase: “Facciamo una cosa: mettiamo i teologi tutti in un’isola, perché loro litigano fra loro e noi andiamo avanti in pace”. Molto grazioso! L’importante: abbiamo lo stesso Battesimo e questo ci fa cristiani. Nemici, ne abbiamo tanti fuori. Siamo amici! Nemici, fuori; qui, amici. È vero quando dico nemici, perché è una realtà che il Signore ci ha detto: la Chiesa, sempre sarà perseguitata. Il martirio della fede sempre c’è nella storia delle nostre Chiese, sempre, non è vero? Andiamo avanti. Una cosa molto bella è accaduta quando Paolo VI è andato in Uganda. Ha parlato dei martiri cattolici e anglicani. Sono martiri. E io stesso, quando sono stati martirizzate quelle persone copte, ho subito detto che sono martiri anche “nostri”, sono martiri di tutti. Ci sono due battesimi: uno, cheabbiamo tutti noi – il Battesimo che abbiamo ricevuto –, l’altro, quello che il Signore dice “il Battesimo del sangue”: il martirio. E tutti noi sappiamo cosa è il martirio di tanti cristiani che hanno dato la vita per la fede”, conclude infine il Papa.

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