Città del Vaticano , giovedì, 28. gennaio, 2016 15:00 (ACI Stampa).
Ruanda, Spagna, Cuba, sono sorprendentemente questi i paesi dove la celebrazione della giornata del malato è nata. Da questi esempi e dalla richiesta di molte conferenze episcopali Giovanni Paolo II ebbe l’idea di farne una Giornata Mondiale con un Pontificio Consiglio che seguisse nel mondo la pastorale per il mondo della sanità.
Quest’anno la GMM verrà celebrata in modo solenne in Terra Santa tra il 6 e il 13 febbraio in modo che l’11, giorno della festa della Madonna di Lourdes sarà il monento centrale della celebrazione.
Il messaggio del Papa per la occasione è stato presentato oggi alla stampa dall’ arcvescvo Zygmunt Zimowski, Presidente del Pontificio Consiglio per gli Operatori Sanitari, da Jean-Marie Mate Musivi Mupendawatu, Segretario del Dicastero; da P. Augusto Chendi, M.I.Sotto-Segretario del medesimo Pontificio Consiglio e da P. Pietro Felet, S.C.I., Segretario generale dell’Assemblea degli Ordinari Cattolici di Terra Santa e Referente locale per l’organizzazione della Giornata Mondiale del Malato 2016.
Significativo il ricordo di come Papa Giovanni Paolo II volle intendere il senso di questa giornata come ha ricordato da monsignor Mupendawatu: “San Giovanni Paolo II si chiedeva “come scoprire nel momento della prova l'apporto costruttivo del dolore? Come dare significato e valore all'angoscia, all'inquietudine, ai mali fisici e psichici che accompagnano la nostra condizione mortale? Quale giustificazione trovare per il declino della vecchiaia e per il traguardo finale della morte che, malgrado ogni progresso scientifico e tecnologico, continuano a sussistere inesorabilmente?”. “Soltanto in Cristo – spiegava - Verbo incarnato, redentore dell'uomo e vincitore della morte, è possibile trovare la risposta appagante a tali fondamentali interrogativi”.
Nel messaggio per l’11 febbraio 2016 c’è tutto il tema della misericordia unita all’affidamento a Maria.