Città del Vaticano , domenica, 19. maggio, 2024 10:40 (ACI Stampa).
"Nel racconto della Pentecoste, gli Atti degli Apostoli ci mostrano due ambiti dell’azione dello Spirito Santo nella Chiesa: in noi e nella missione, con due caratteristiche: la forza e la gentilezza". Sono le parole su cui meditare per Papa Francesco, nell'omelia pronunciata per la Santa Messa di Pentecoste nella Basilica di San Pietro.
"L’azione dello Spirito in noi è forte, come simboleggiano i segni del vento e del fuoco", commenta subito il Pontefice. "Senza questa forza non riusciremo mai a sconfiggere il male", continua il Papa.
Ma "l’agire del Paraclito in noi è anche gentile". "Il vento e il fuoco non distruggono né inceneriscono quello che toccano: l’uno riempie la casa in cui si trovano i discepoli e l’altro si posa delicatamente, in forma di fiammelle, sul capo di ciascuno. E anche questa delicatezza è un tratto dell’agire di Dio che ritroviamo tante volte nella Bibbia”, dice il Papa.
"Lo Spirito è forte e delicato, lo Spirito ci unge è con noi. Dal “cenacolo” di questa Basilica, come gli Apostoli, siamo inviati ad annunciare il Vangelo a tutti, andando sempre oltre", commenta il Pontefice.
"Con la stessa forza: non con prepotenza e imposizioni, il cristiano non è prepotente, e nemmeno coi calcoli e colle furbizie, ma con l’energia che viene dalla fedeltà alla verità, che lo Spirito insegna ai nostri cuori e fa crescere in noi. E così non ci arrendiamo alla forza del mondo, ma continuiamo a parlare di pace a chi vuole la guerra, a parlare di perdono a chi semina vendetta, di accoglienza e solidarietà a chi sbarra le porte ed erige barriere, di vita a chi sceglie la morte, di rispetto a chi ama umiliare, insultare e scartare, di fedeltà a chi rifiuta ogni legame, confondendo la libertà con un individualismo superficiale, opaco e vuoto", dice Francesco.