Verona , sabato, 18. maggio, 2024 9:20 (ACI Stampa).
La visita pastorale a Verona di Papa Francesco ha inizio nella Basilica di San Zeno, con l’incontro con i sacerdoti e i consacrati.
Chiamata e missione da compiere con audacia, sono i due temi che il Papa affronta nella sua riflessione.
“All’origine della vita cristiana – ha ricordato - c’è l’esperienza dell’incontro con il Signore, che non dipende dai nostri meriti o dal nostro impegno, ma dall’amore con cui ci viene a cercare, bussando alla porta del nostro cuore e invitandoci a una relazione con Lui. Io mi lascio incontrare dal Signore? Ancora di più, all’origine della vita sacerdotale e della vita consacrata non ci siamo noi, ma c’è la chiamata sorprendente del Signore, il suo sguardo misericordioso che si è chinato su di noi e ci ha scelti per questo ministero, benché non siamo migliori degli altri, siamo peccatori come gli altri. È pura grazia, pura gratuità, un dono inatteso che apre il nostro cuore allo stupore davanti alla condiscendenza di Dio”.
“La grazia – ha detto ancora - provoca lo stupore, cerchiamo di non perdere mai lo stupore della chiamata! Esso si alimenta con la memoria del dono ricevuto per grazia. Questo è il primo fondamento della nostra consacrazione e del nostro ministero: accogliere la chiamata ricevuta, accogliere il dono con cui Dio ci ha sorpresi. Se smarriamo questa coscienza e questa memoria, rischiamo di mettere al centro noi stessi invece che il Signore; rischiamo di agitarci attorno a progetti e attività che servono più alle nostre cause che a quella del Regno; rischiamo di vivere anche l’apostolato nella logica della promozione di noi stessi e della ricerca del consenso, della carriera, invece che spendere la vita per il Vangelo e per un servizio gratuito alla Chiesa. È Lui che ha scelto noi”.
Bisogna coltivare – ha aggiunto Francesco – attesa e pazienza e chiedere allo Spirito Santo la capacità di discernere. “Lui non ci lascerà soli. Possiamo gettare la rete e attendere con fiducia. Questo ci salva, anche nei momenti più difficili; perciò ricordiamoci della chiamata, accogliamola ogni giorno, e restiamo con il Signore. Ci sono momenti difficili, di desolazione, allora ricordiamo la prima chiamata e prendiamo forza”.