Città del Vaticano , giovedì, 28. gennaio, 2016 10:29 (ACI Stampa).
“Il mistero di Dio è luce per essere messa sul candelabro, per illuminare: e questo è uno dei tratti del cristiano, che ha ricevuto la luce nel Battesimo e deve darla. Cioè, il cristiano è un testimone. Testimonianza. Una delle peculiarità degli atteggiamenti cristiani. Un cristiano che porta questa luce, deve farla vedere perché lui è un testimone. Quando un cristiano preferisce non far vedere la luce di Dio ma preferisce le proprie tenebre, esse gli entrano nel suo cuore perché ha paura della luce e gli idoli, che sono tenebre, gli piacciono di più, allora gli manca qualcosa e non è un vero cristiano. La testimonianza: un cristiano è un testimone. Di Gesù Cristo, Luce di Dio. E deve mettere quella luce sul candelabro della sua vita”. Lo ha spiegato stamane il Papa - secondo quanto riporta la Radio Vaticana - nel corso dell’omelia pronunciata nella Messa a Santa Marta.
Ogni cristiano non deve essere solo testimone della luce di Dio ma deve anche essere magnanimo, il suo cuore deve esserlo. Deve avere un cuore “aperto, sempre. Non è un cuore che si chiude nel proprio egoismo. O almeno conta: fino a qui, fino a qua. Quando tu entri in questa luce di Gesù, quando tu entri nell’amicizia di Gesù, quando ti lasci guidare dallo Spirito Santo, il cuore diventa aperto, magnanimo … Il cristiano, a quel punto, non guadagna: perde. Ma perde per guadagnare un’altra cosa, e con questa sconfitta di interessi, guadagna Gesù, guadagna diventando testimone di Gesù”.
Francesco ha concelebrato stamane con alcuni presbiteri che festeggiano i 50 anni di sacerdozio. A loro il grazie del Papa: “Per me è una gioia celebrare oggi fra voi: 50 anni sulla strada della luce e della testimonianza, 50 anni cercando di essere migliori, cercando di portare la luce sul candelabro: delle volte cade, ma andiamo un’altra volta, sempre con quella volontà di dare luce, generosamente, cioè con il cuore magnanimo. Soltanto Dio e la vostra memoria sanno quanta gente avete ricevuto con magnanimità, con bontà di padri, di fratelli. A quanta gente che aveva il cuore un po’ oscuro avete dato luce, la luce di Gesù. Grazie. Grazie per quello che avete fatto nella Chiesa, per la Chiesa e per Gesù. Che il Signore vi dia la gioia, questa gioia grande di avere seminato bene, di avere illuminato bene e di avere aperto le braccia per ricevere tutti con magnanimità”.