La guerra è un inganno, la guerra sempre è una sconfitta. Così come l’idea di una sicurezza internazionale basata sul deterrente della paura è un altro inganno”. Lo ha detto stamane il Papa, che ha ricevuto in udienza i partecipanti a #BeHuman, Meeting mondiale sulla fraternità umana organizzato dalla Fondazione Fratelli tutti.

 Secondo il Papa “per garantire una pace duratura occorre tornare a riconoscersi nella comune umanità e a porre al centro della vita dei popoli la fraternità. Solo così riusciremo a sviluppare un modello di convivenza in grado di dare un futuro alla famiglia umana. La pace politica ha bisogno della pace dei cuori, affinché le persone si incontrino nella fiducia che la vita vince sempre su ogni forma di morte”.

Il Pontefice ha sottolineato l’importanza del valore della compassione per “tornare a far crescere l’arte di una convivenza che sia davvero umana. Abbiamo imparato a volare come gli uccelli, a nuotare come i pesci, ma non abbiamo ancora imparato la semplice arte di vivere insieme come fratelli”.

“In un pianeta in fiamme, vi siete riuniti con l’intento di ribadire il vostro “no” alla guerra e “sì” alla pace, testimoniando l’umanità che ci unisce e ci fa riconoscere fratelli, nel dono reciproco delle rispettive differenze culturali.Vi incoraggio – ha concluso - ad andare avanti nel vostro lavoro di semina silenziosa. Da esso può nascere una Carta dell’umano che includa, insieme ai diritti, anche i comportamenti e le ragioni pratiche di ciò che ci rende più umani nella vita”.