Lugano , giovedì, 9. maggio, 2024 12:30 (ACI Stampa).
Era nata come istituto teologico, e solo dopo aveva preso la forma attuale, con pochi mezzi e dall’intuizione di un vescovo teologo, Eugenio Corecco. Nel suo trentesimo anniversario, la Facoltà Teologica di Lugano è una istituzione solida, con 450 studenti, inclusa nell’Università della Svizzera Italiana di cui è stata precursore. Perché, va ricordato, la Facoltà è stata la prima istituzione universitaria nata nel Ticino.
Per il trentesimo anniversario, la Facoltà ha celebrato una Messa di ringraziamento e si è impegnata in un dies academicus che ha ricordato quello del vescovo Corecco, il quale si soffermò nella sua relazione di trenta anni fa, sul ruolo e il compito dell’università cattolica.
L’embrione di quella università va fatto risalire agli inizi degli Anni Ottanta del secolo scorso, quando alcuni docenti che operavano nella Facoltà di Teologia dell’Università Cattolica di Friburgo, erano legati da amicizia e, soprattutto, non si ritrovavano nel clima di scollamento rispetto al Magistero di Giovanni Paolo II.
Nacque lì l’idea di creare un nuovo istituto accademico di teologia. Tra i più attivi promotori, oltre al vescovo Corecco, anche i due futuri cardinali Cristoph Schoenborn (arcivescovo di Vienna) e Angelo Scola (Emerito di Venezia e Milano).
Si riunivano a casa di Corecco, e quando questi nel 1986 fu nominato vescovo di Lugano si rese concreata anche la possibilità di aprire un nuovo istituto, più in linea con il Magistero Pontificio e con l’interpretazione del Concilio Vaticano II secondo l’ermeneutica della continuità. L’istituto ebbe come padri ispiratori Henry de Lubac, Hans Urs von Balthasar, Joseph Ratzinger. Questi diedero vita anche a una rivista quale strumento internazionale di lavoro teologico intitolata significativamente Communio, titolo che riassume bene l’impronta della loro visione teologica.