Roma , martedì, 30. aprile, 2024 12:30 (ACI Stampa).
“La bellezza è con noi, salva il mondo. La bellezza siamo noi, siete voi, sono i nostri ragazzi e i nostri giovani… Ci interessa la politica. Noi non dobbiamo pensare a una teoria della democrazia, ma pensiamo a una prassi della democrazia, perché la democrazia è lo stile e lo stile è la regola a servizio a tutela dei più deboli. Con la vita democratica noi pensiamo di tenere tutti insieme, cioè la comunità. Accettiamo questa dialettica democratica, accogliamola, e condividiamola come costruzione di vita democratica… Tanti grazie. Un grazie al Signore per le cose che sta facendo alla nostra associazione, a cominciare dalla canonizzazione di Pier Giorgio Frassati. Anche il riconoscimento del Presidente della Repubblica, dedicando il palazzo del Csm a Vittorio Bachelet, sono dei segni non scontati, non automatici”.
Questa è stata la conclusione del presidente nazionale, prof. Giuseppe Notarstefano alla XVIII Assemblea nazionale dell’Azione cattolica italiana, conclusasi domenica 28 aprile a Sacrofano, che ha eletto i membri del nuovo Consiglio nazionale dell’Associazione per il triennio 2024/2027 per il settore ‘adulti’: Paola Fratini. Dalila Ardito, Angela Paparella, Donatella Broccoli, Fabio Dovis, Enrico Michetti, Francesco Vedana; per il settore ‘giovani’: Emanuela Gitto, Silvia Orlandini, Sofia Livieri, Martina Sardo, Lorenzo Zardi, Giovanni Boriotti, Marco Pio D’Elia; e per l’ACR: Claudia D’Angelo, Valentina Fanella, Chiara Basei, Giuseppe Telesca, Alberto Macchiavello, Lorenzo Felici, Michele Romano.
Un’assemblea nazionale con una media di età dei delegati intorno ai 50 anni, che ha vissuto la notizia della canonizzazione del beato Pier Giorgio Frassati nel Giubileo del 2025, dato dal prefetto del Dicastero delle Cause dei Santi, card. Marcello Semeraro: “Questa sera, da ultimo, vorrei ricordare in particolare il beato Piergiorgio Frassati, la cui canonizzazione ormai si profila per il prossimo anno giubilare. Nell’omelia per il rito della sua beatificazione, avvenuta il 20 maggio 1990, san Giovanni Paolo II lo chiamò uomo delle Beatitudini”.
Richiamando il ritratto del beato Frassati, tratteggiato da p. Antonio Maria Sicari, il prefetto del Dicastero delle Cause dei Santi lo ha additato quale ‘meraviglioso modello di vita cristiana’: “Nella sua santità, dice, c’è un valore di continuità con la tradizione della sua terra: egli, infatti, si è innestato nel lavoro di difesa della fede, attraverso la carità profusa nel campo dell’emarginazione, prodotta dall’allora nascente contesto industriale.
C’è pure, tuttavia, un elemento di novità ed è il fatto di avere cercato di confrontare il valore della fede con tutto l’arco dell’esperienza umana, operando caritatevolmente in ogni ambito: negli ambienti dell’università, del lavoro, della stampa (Pier Giorgio raccoglieva abbonamenti non per il quotidiano di suo padre, ma per quello cattolico), dell’impegno politico e partitico, e dovunque era necessario difendere le libertà sociali, cercando sempre di concepire e fomentare l’associazionismo, come amicizia cristiana destinata alla nascita di un cattolicesimo sociale”.