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Comunione, testimonianza, misericordia. I tre valori di Pio VII per Papa Francesco

Udienza ai Pellegrini delle Diocesi di Cesena-Sarsina, Savona-Noli, Imola e Tivoli in occasione del bicentenario della morte di Papa Pio VII

Papa Francesco, Udienza Pellegrini delle Diocesi di Cesena-Sarsina, Savona-Noli |  | Vatican Media / ACI group Papa Francesco, Udienza Pellegrini delle Diocesi di Cesena-Sarsina, Savona-Noli | | Vatican Media / ACI group

Sono 800 i pellegrini che dalla diocesi di Cesena-Sarsina hanno raggiunto Roma, nel ricordo del Papa cesenate Pio VII-Barnaba Chiaramonti, a 200 anni dalla morte. La giornata sarà vissuta nel ricordo del monaco di Santa Maria del Monte di Cesena nato il 14 agosto 1742, divenuto Papa nel 1800 e morto nel 1823. E il primo appuntamento di questa mattina è stato incontrare Papa Francesco.

Francesco ha incontrato i pellegrini delle diocesi di Cesena-Sarsina, Tivoli, Savona-Noli e Imola in Aula Paolo VI.

"Papa Chiaramonti è stato ed è per tutti noi un grande esempio di buon pastore che dà la vita per il suo gregge. Era un uomo di notevole cultura e pietà, era pio, monaco, abate, vescovo e Papa, in tutti questi ruoli ha sempre mantenuto intatta, anche a costo di grandi sacrifici, la sua dedizione a Dio e alla Chiesa. Come nel drammatico momento del suo arresto quando, a chi gli offriva una via di fuga dalla prigionia in cambio di compromessi circa le sue responsabilità pastorali, rispondeva: Non debemus, non possumus, non volumu, - bello, eh? -non dobbiamo, non possiamo, non vogliamo», confermando, a prezzo della sua libertà personale, quanto aveva promesso di fare, con l’aiuto di Dio, il giorno della sua elezione", questo il ricordo del Papa ai presenti.

La comunione, la testimonianza e la misericordia. Sono questi i tre “valori-cardine di cui è stato testimone” Pio VII.

La comunione. "I disordini causati dalla rivoluzione francese e dalle invasioni napoleoniche avevano prodotto e continuavano a fomentare spaccature dolorose, sia all’interno del popolo di Dio che nelle sue relazioni col mondo circostante: ferite sanguinanti sia morali che fisiche. Anche il Papa pareva dovesse esserne travolto. E invece, con la sua pacata e tenace perseveranza nel difendere l’unità, Pio VII seppe trasformare le prepotenze di chi voleva isolarlo e allontanarlo, spogliandolo pubblicamente di ogni dignità, trasformare queste cose in occasioni per rilanciare un messaggio di dedizione e di amore alla Chiesa, al quale il popolo di Dio rispose con entusiasmo. Ne emerse una comunità materialmente più povera, ma moralmente più coesa, forte e credibile. E il suo esempio sprona noi ad essere, nel nostro tempo, anche a costo di rinunce, costruttori di unità nella Chiesa universale, in quella locale, nelle parrocchie e nelle famiglie: a fare comunione, a favorire la riconciliazione, a promuovere la pace, fedeli alla verità nella carità!", così Francesco commenta il primo valore.

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Testimonianza. "Papa Chiaramonti è stato un annunciatore coraggioso del Vangelo, con la parola e con la vita. È bello quello che diceva... E di fatto egli ha realizzato questo suo ideale di profezia cristiana, vivendolo e promuovendolo con dignità nella buona e nella cattiva sorte, sia a livello personale che ecclesiale, anche quando ciò lo ha portato a scontrarsi con i potenti del suo tempo", aggiunge il Papa.

Infine, la misercordia. "Nonostante i pesanti ostacoli posti alla sua opera dalle vicende napoleoniche, Papa Pio VII concretizzò la sua attenzione per i bisognosi distinguendosi per alcune riforme e iniziative sociali di ampia portata, innovative nel suo tempo, come la revisione dei rapporti di vassallaggio, con conseguente emancipazione dei contadini poveri, l’abolizione di molti privilegi nobiliari, delle angherie, delle regalie, dell’uso della tortura e l’istituzione di una cattedra di chirurgia presso l’Università La Sapienza per il miglioramento dell’assistenza medica e l’incremento della ricerca", dice ancora il Pontefice.

Il Papa poi conclude raccontando un atteggiamento particolare di Pio VII. "Era un uomo molto intelligente, molto pio e furbo. Sapeva portare avanti anche la sua prigionia con furbizia. Delle volte mandava dei messaggi nella biancheria e così riusciva a guidare la Chiesa, tramite la biancheria. Ed è una cosa bella, è un uomo che è intelligente, furbo e che vuole portare avanti il compito di governare che il Signore gli aveva dato, questo è bello"-

Il coro di Cesena-Sarsina “Alma canta” anima il momento iniziale dell’udienza con Papa Francesco e la messa in San Pietro.

La giornata di oggi per i pellegrini continuerà. Infatti alle 13,45 previsto l’ingresso nella basilica di San Pietro, dove è possibile venerare la tomba di Papa Pio VII. Alle 15 il cardinale Mauro Gambetti presiede la messa all’altare della Confessione. Alle 17 la partenza dei pullman per il rientro a Cesena.