Città del Vaticano , sabato, 20. aprile, 2024 15:00 (ACI Stampa).
Sono 800 i pellegrini che dalla diocesi di Cesena-Sarsina hanno raggiunto Roma, nel ricordo del Papa cesenate Pio VII-Barnaba Chiaramonti, a 200 anni dalla morte. La giornata sarà vissuta nel ricordo del monaco di Santa Maria del Monte di Cesena nato il 14 agosto 1742, divenuto Papa nel 1800 e morto nel 1823. E il primo appuntamento di questa mattina è stato incontrare Papa Francesco.
Francesco ha incontrato i pellegrini delle diocesi di Cesena-Sarsina, Tivoli, Savona-Noli e Imola in Aula Paolo VI.
"Papa Chiaramonti è stato ed è per tutti noi un grande esempio di buon pastore che dà la vita per il suo gregge. Era un uomo di notevole cultura e pietà, era pio, monaco, abate, vescovo e Papa, in tutti questi ruoli ha sempre mantenuto intatta, anche a costo di grandi sacrifici, la sua dedizione a Dio e alla Chiesa. Come nel drammatico momento del suo arresto quando, a chi gli offriva una via di fuga dalla prigionia in cambio di compromessi circa le sue responsabilità pastorali, rispondeva: Non debemus, non possumus, non volumu, - bello, eh? -non dobbiamo, non possiamo, non vogliamo», confermando, a prezzo della sua libertà personale, quanto aveva promesso di fare, con l’aiuto di Dio, il giorno della sua elezione", questo il ricordo del Papa ai presenti.
La comunione, la testimonianza e la misericordia. Sono questi i tre “valori-cardine di cui è stato testimone” Pio VII.
La comunione. "I disordini causati dalla rivoluzione francese e dalle invasioni napoleoniche avevano prodotto e continuavano a fomentare spaccature dolorose, sia all’interno del popolo di Dio che nelle sue relazioni col mondo circostante: ferite sanguinanti sia morali che fisiche. Anche il Papa pareva dovesse esserne travolto. E invece, con la sua pacata e tenace perseveranza nel difendere l’unità, Pio VII seppe trasformare le prepotenze di chi voleva isolarlo e allontanarlo, spogliandolo pubblicamente di ogni dignità, trasformare queste cose in occasioni per rilanciare un messaggio di dedizione e di amore alla Chiesa, al quale il popolo di Dio rispose con entusiasmo. Ne emerse una comunità materialmente più povera, ma moralmente più coesa, forte e credibile. E il suo esempio sprona noi ad essere, nel nostro tempo, anche a costo di rinunce, costruttori di unità nella Chiesa universale, in quella locale, nelle parrocchie e nelle famiglie: a fare comunione, a favorire la riconciliazione, a promuovere la pace, fedeli alla verità nella carità!", così Francesco commenta il primo valore.