Città del Vaticano , lunedì, 25. gennaio, 2016 18:20 (ACI Stampa).
“Non è solo la chiamata che ci unisce; ci accomuna anche la stessa missione: annunciare a tutti le opere meravigliose di Dio”.
Papa Francesco ha celebrato il vespro ecumenico nella Basilica di San Paolo fuori le mura nella solennità della Conversione di San Paolo Apostolo, a conclusione della XLIX Settimana di Preghiera per l’Unità dei Cristiani. Il tema della settimana è stato proprio: “Chiamati per annunziare a tutti le opere meravigliose di Dio” (cfr 1 Pietro 2, 9).
Il Papa ha ripercorso la storia della conversione di Paolo, di quell’incontro folgorante sulla via di Damasco che è “un’esperienza trasformante della grazia di Cristo, e al tempo stesso la chiamata ad una nuova missione”. Paolo “comprende che tra il Cristo vivente in eterno e i suoi seguaci esiste un’unione reale e trascendente: Gesù vive ed è presente in loro ed essi vivono in Lui”. In sostanza “la sovrabbondante misericordia di Dio è la ragione unica sulla quale si fonda il ministero di Paolo, ed è allo stesso tempo ciò che l’Apostolo deve annunciare a tutti”.
Per tutti i cristiani allora vale la stessa domanda: “Perché, Signore, proprio me?”; “perché proprio noi?”. Attingiamo qui il mistero della misericordia e della scelta di Dio: il Padre ama tutti e vuole salvare tutti, e per questo chiama alcuni, “conquistandoli” con la sua grazia, perché attraverso di loro il suo amore possa raggiungere tutti”.
La missione comune è quella dell’annuncio del mistero pasquale “per mezzo del quale siamo passati dalle tenebre del peccato e della morte allo splendore della sua vita, nuova ed eterna”.