Roma , venerdì, 19. aprile, 2024 18:00 (ACI Stampa).
Un omaggio al grande Papa che pianse dinanzi agli eccidi della guerra, un Papa che “desiderava stare con i piccoli, i poveri, i bisognosi, i terremotati, gli svantaggiati e con quanti soffrivano per calamità naturali o per gli stenti della vita”. Un Papa che “fu un monumento alla pastorale, come lo definì san Giovanni XXIII quando concesse a Venezia di poter venerare a san Marco le sue spoglie mortali nella primavera del 1959”. Così lo descrive il suo successore, dopo oltre un secolo e attuale Pontefice, Francesco. Che ha scritto un’intensa prefazione al libro «Omaggio a Pio X . Ritratti coevi» (Edizioni Kappadue, 2023, pagine 574) del sacerdote trevigiano Lucio Bonora, officiale della Segreteria di Stato.
Papa francesco, in questa prefazione, sottolinea più volte quanto ha sempre amato e tenuto nella più alta stima la figura di Pio X, sotto molti punti di vista: come uomo “mite e forte”, “umile e chiaro”, un grande sostenitore e animatore della catechesi, decisiva nel formare veri cristiani e veri uomini, impegnato nel grande compito di far capire “a tutta la Chiesa che senza eucaristia e senza assimilazione delle verità rivelate, la fede personale si affievolisce e muore”.
Rivolgendosi sempre a don Bonora, Francesco attinge anche ai propri ricordi personali: “Tu sai che io amo molto Pio X e l’ho sempre amato. Quand’ero a Buenos Aires, nel giorno della sua festa, il 21 agosto, solevo radunare i catechisti dell’arcidiocesi. Vado col pensiero e coi ricordi a quell’appuntamento, perché era un incontro che desideravo e che cercavo. Io godevo di passarlo con quanti si prodigano per istruire fanciulli e adulti nelle verità della fede e Pio X è sempre stato conosciuto come il Papa della catechesi”. E c’è anche un altro, importante motivo legato alla propria vocazione personale: “Perché, come Gesuita, dobbiamo a Pio X l’aver favorito la nascita dell’Istituto Biblico qui a Roma con benefici teologici e spirituali che presto si diffusero in tutta la Chiesa. Pio X fu anche un Papa che pianse di fronte alla guerra mondiale, di cui fu ritenuto la prima vittima, scongiurando i potenti di deporre le armi. Come lo sento vicino in questo momento tragico del mondo odierno...”
Il libro in questione si occupa di Pio X da un punto di vista particolare, ossia attraverso la presentazione di 80 medaglioni dia quali emergono i ritratti pittorici o scultorei coevi alla persona del Pontefice, per mano di artisti più o meno noti, sulla scia delle tante rappresentazioni che nel mondo la stima, la devozione e l’ammirazione per il Papa hanno fatto sorgere, popolando piazze, strade, chiese, cappelle, palazzi vari. Quadri ed immagini di Pio X, moltiplicando ovunque le sue rappresentazioni dopo la sua ascesa agli altari.
Giuseppe Melchiorre Sarto, nato a Riese, in provincia di Treviso il 2 giugno 1835 e morto a Roma il 20 agosto 1914, proprio all’inizio della prima guerra mondiale – tanto che qualcuno ha definito il Papa la prima vera vittima della guerra - che siede sulla cattedra di Pietro dall’agosto 1903, in un periodo storico davvero complicato. Nel 1951 viene beatificato da papa Pio XII e da questo stesso Pontefice proclamato santo nel 1954.