Città del Vaticano , giovedì, 18. aprile, 2024 12:06 (ACI Stampa).
"La vocazione contemplativa non porta a custodire le ceneri, ma ad alimentare un fuoco che arde in modo sempre nuovo e può donare calore alla Chiesa e al mondo". Papa Francesco lo ha detto alle Superiore e le Delegate delle Carmelitane Scalze in udienza in occasione della revisione delle Costituzioni.
In un discorso in spagnolo il Papa che ha ricordato come le claustrali sperimentano "pienamente la tensione tra separazione dal mondo e immersione in esso".
Ovviamente "Il dinamismo della contemplazione è sempre un dinamismo d'amore, è sempre una scala che ci eleva a Dio non per separarci dalla terra, ma per farcela vivere in profondità, come testimoni dell'amore ricevuto".
Ecco perché "la vita contemplativa non corre il rischio di ridursi a una forma di inerzia spirituale, che distrae dalle responsabilità della vita quotidiana – un sacerdote che non conosce questo tipo di misticismo le chiamava “le suore dormienti”, che vivere dormendo, ma la vita contemplativa continua a fornire la luce interiore per il discernimento".
E tutto alla luce della speranza del Vangelo che "significa abbandonarsi in Dio, imparare a leggere i segni che Egli ci dà per discernere il futuro" e "non confidare solo nelle strategie umane, nelle strategie difensive quando si tratta di riflettere su un monastero da salvare o abbandonare, sulle forme di vita comunitaria, o sulle vocazioni. Le strategie difensive sono il risultato di un nostalgico ritorno al passato. Quello non funziona". Invece "la speranza evangelica va diversamente, ci dona la gioia della storia vissuta fino ad oggi, ma ci rende capaci di guardare al futuro, con quelle radici che abbiamo ricevuto. E questo si chiama preservare il carisma". E conclude il Papa con l'invito alle carmelitane a "guardare al futuro con speranza evangelica, a piedi nudi, cioè con la libertà dell'abbandono in Dio. Guardare al futuro con le radici nel passato".