Città del Vaticano , sabato, 13. aprile, 2024 11:00 (ACI Stampa).
L’interesse per il patrimonio “non può rimanere nell’ambito artistico-culturale, ma è chiamato ad avere una prospettiva più ampia, accogliendo l’integrità della persona che riceve questa eredità e i popoli che glielo hanno trasmesso”. Lo ha detto Papa Francesco, in un discorso consegnato ai presenti, ai membri del gruppo Ciudades Patrimonio de la Humanidad, ricevuti in udienza il 13 aprile.
Il gruppo, fondato in Spagna nel 1993 (e che ha dunque compiuto 30 anni lo scorso anno) mette in rete le città dichiarate patrimonio mondiale dell’umanità, ed è riconosciuto anche a livello governativo.
Incontrandoli, Papa Francesco sottolinea che essere testimoni della propria eredità è “una grande responsabilità, ma anche una bella vocazione”.
Papa Francesco afferma che “le situazioni storiche, con le loro luci ed ombre, ci parlano di uomini e donne reali, di sentimenti autentici che devono essere per noi lezioni di vita, più che pezzi di museo”.
Si tratta, dice il Papa, di “sofferenze e aneliti delle persone che hanno costruito nel tempo le loro città, la mescolanza di culture e civiltà che si son succedute e anche la loro fede in Dio, che fa allargare il cuore con passione”.