Città del Vaticano , sabato, 6. aprile, 2024 10:05 (ACI Stampa).
“Di fronte alle devastazioni – anche oggi, non dimentichiamo - e alle sofferenze causate dalla guerra, ci fu un sussulto di umanità che si tradusse in gesti e opere concrete di assistenza e di cura, senza distinzioni di nazionalità, ceto sociale, religione od opinioni politiche. Questa corrente di amore non si è mai fermata: oggi, come ieri, la vostra è una presenza efficace e preziosa, specialmente in tutti quei contesti in cui il fragore delle armi soffoca il grido dei popoli, il loro anelito di pace e il loro desiderio di futuro”. Lo ha detto il Papa, stamane, incontrando nell’Aula Paolo VI i volontari della Croce Rossa Italiana in occasione del 160° anniversario della fondazione.
Il Papa ha ringraziato i volontari per il loro servizio “nei contesti bellici e per l’aiuto che ogni giorno prestate a chi è nel bisogno in molteplici situazioni di emergenza. Il vostro impegno, ispirato ai principi di umanità, imparzialità, neutralità, indipendenza, volontariato, unità e universalità, è anche segno visibile che la fraternità è possibile”.
“Se si mette al centro la persona – ha sottolineato - si può dialogare, lavorare insieme per il bene comune, andando oltre le divisioni, abbattendo i muri dell’inimicizia, superando le logiche dell’interesse e del potere che accecano e rendono l’altro un nemico”.
“Per il credente – ha ribadito Francesco - ogni persona è sacra. Ogni creatura umana è amata da Dio e, per questo, portatrice di diritti inalienabili. Animate da questa convinzione, tante persone di buona volontà si incontrano, riconoscendo il valore supremo della vita e, quindi, la necessità di difendere soprattutto i più vulnerabili, specialmente i bambini. I bambini arrivati dalla guerra in Ucraina hanno dimenticato la capacità di sorridere”.
“Nel ringraziarvi – ha proseguito - per il vostro servizio insostituibile nelle aree di conflitto e nelle zone colpite da disastri ambientali, nell’ambito della formazione e della salute, così come per quello che fate a favore dei migranti, degli ultimi e dei più vulnerabili, voglio incoraggiarvi a proseguire in questa grande opera di carità che abbraccia l’Italia e il mondo. Possa la Croce Rossa restare sempre simbolo eloquente di un amore per i fratelli che non ha confini, né geografici, né culturali, sociali, economici o religiosi”.