Marktl , giovedì, 4. aprile, 2024 10:00 (ACI Stampa).
Il pezzo più antico è sicuramente un orsacchiotto di peluche, che ora ha 100 anni. Ma c’è anche una lettera scritta a mano da Georg Ratzinger in occasione dell’ottantesimo compleanno di suo fratello e una foto di Giovanni Paolo II con la dedica autografa all’allora cardinale Joseph Ratzinger. Dal 7 aprile al 3 ottobre, la casa natale di Benedetto XVI, a Marktl am Inn, nell’Alta Baviera, diventa luogo della memoria, ed espone una serie di “pezzi” che ricordano la vita del Papa emerito, morto il 30 dicembre 2022.
La notizia è stata data dal Passauer Bistumsblatt, il giornale locale. Diversi i pezzi che verranno esposti. Tra questi, la tonaca papale di Benedetto XVI con croce pettorale e zucchetto bianco e i ritratti del fratello Georg Ratzinger (1924 – 2020), della sorella Maria (1921 – 1991) e dei genitori dei tre fratelli Ratzinger, legatissimi tra loro per tutta la vita, tanto che Benedetto XVI, già avanti con gli anni e in piena epoca COVID, volle assolutamente fare un ultimo viaggio in Baviera per incontrare il fratello Georg prima che morisse nel 2020.
Tra le varie immagini e incisioni con motivi cristiani, c’è anche una croce ricavata dal legno di un albero vicino alla casa dei suoi genitori a Hufschlag presso Traunstein.
Soprattutto, è tornato a Marktl l’orsacchiotto di peluche che aveva accompagnato Joseph Ratzinger sin dall’infanzia e che aveva trovato posto alla fine sul divano del suo studio. Secondo i racconti del fratello Georg Ratzinger, il piccolo Joseph nel 1928 aveva ammirato l’orso più volte davanti alla vetrina di un negozio della comunità, e pianse a lungo quando il giocattolo scomparve dalla vetrina. Lo aveva comprato suo padre, in realtà, e lo ritrovò sotto l’albero di Natale quell’anno.
Cosa sappiamo dell’infanzia di Benedetto XVI? C’è una lettera da lui inviata a Gesù Bambino nel 1934, rinvenuta qualche anno fa, in cui si leggeva: “Caro Bambino Gesù, presto scenderai sulla terra. Porterai gioia ai bambini. Anche a me porterai gioia”.