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Letture, la Sindone e il Venerdì Santo una occasione per fare sempre nuova luce

Il credente sa che da quelle tenebre spunterà la luce della Risurrezione.

La copertina del libro |  | Ares La copertina del libro | | Ares

Un altro Venerdì Santo, e ancora una volta ci sono tenebre pesanti che avvolgono il mondo e pesano come un mantello nero. E questo è il giorno in cui Gesù torna nell’Orto degli Ulivi e vive la sua Passione e Morte. Ma il credente sa che da quelle tenebre spunterà la luce della Risurrezione. Mettersi davanti alla Sindone, oggi più che mai, è mettersi davanti ad una straordinaria presenza. Lo ha detto Papa Francesco, il 30 marzo 2013. "Una straordinaria presenza ammantata di mistero: così si pone la Sindone sul cammino dell’umanità desiderosa di dare risposta ai quesiti che coinvolgono il senso più profondo della sua esistenza. Quell’antico telo ha avvolto davvero Gesù? L’immagine che vediamo ci parla della sua risurrezione? Com’è arrivato fino a noi quel fragile lenzuolo? Per far luce su questi enigmi sono scese in campo le discipline storiche e quelle scientifiche. Nuovi risultati sono così emersi dagli archivi e dai laboratori, componendo un mosaico avvincente di indizi e di prove. A questo punto il cammino va oltre: davanti alla Sindone «il nostro non è un semplice osservare, ma è un venerare, è uno sguardo di preghiera. Direi di più: è un lasciarsi guardare", ha spiegato il Pontefice.

Ed ecco che le edizioni Ares ripropongono il volume Nuova luce sulla Sindone, volume già uscito tempo fa, e ora  in una nuova edizione aggiornata ed ampliata.  Il libro – curato e in parte scritto direttamente da Emanuela Marinelli – rende anche conto  delle più importanti indagini storico-scientifiche compiute sul sacro Lino. La Romanelli è una grande esperta negli studi di sindonologia, una seguitissima divulgatrice, tanto che non ha bisogno di ulteriori presentazioni.

Nel volume da lei  curato offrono il loro contributo altri grandi studiosi ed esperti, da Pierluigi Baima Bollone, Alfonso Caccese, Andrea Di Genua, Michele Filippi, Stefano Orfei, Alessandro Piana, Bartolomeo Pirone, Ivan Polverari, Laura Provera, Domenico Repice. Nel capitolo conclusivo, le riflessioni di Orazio Petrosillo (1947-2007) aprono alla contemplazione dell’Uomo della Sindone.

La Sindone in realtà non ha bisogno di luce, perché è da lei che la luce si  diffonde. E dunque un percorso di ricerca per illuminarla porta necessariamente a una sola conseguenza: che siamo noi a lasciarci illuminare.  “Davanti alla Sindone, contemplando quel corpo, quel sangue, quel Volto, possiamo sentire il conforto grande di questa certezza: più forte è l’amore”, scrive la Marinelli, presentando un aggiornamento approfondito sugli studi compiuti fino a oggi, a cominciare  dagli argomenti necessari, prima di tutto, per stabilire una coincidenza fra il Telo conservato a Torino e il Sacro Lino che ha avvolto il corpo di Gesù nel sepolcro di Gerusalemme.

Questo “oggetto” studiato in tutti i modi possibili, preso di mira da detrattori e impostori, venerato, sottratto, inseguito lungo la storia e intrecciato a infinite storie, si pone sempre come straordinaria presenza che non è possibile ignorare, che sempre riporta davanti a noi le  domande originarie: quel telo ha davvero avvolto il corpo di Gesù? Com’è arrivato fino a noi, nonostante vicissitudini di ogni genere, minacce di distruzione, tentativi di furto? E se davvero quel telo reca impresse le tracce di una Morte e Risurrezione, come si può ignorarlo e far finta che Dio non esista? Forse per questo che si sono sempre susseguiti i  tentativi di rendere “innocuo” questo telo che stupisce, inquieta, interroga, facendolo apparire come falso, contraffatto,

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Il libro consente di compiere un intenso viaggio spirituale e insieme storico, attraverso luoghi e secoli, seguendo le tracce del Sacro Lenzuolo, e proprio dalle domande che pone, fin dal momento del suo trasporto da Edessa, oggi Urfa in Turchia, collegato alla figura di Giuda Taddeo, l’apostolo cugino di Gesù.  Si scoprono i tanti riferimenti riportate da fonti arabe, musulmane, fino a Costantinopoli, dove il telo viene “svelato”, poi i secoli di misteri  devozioni, lungo tutto il Medioevo,  fino ai tempi moderni, con gli studi portati avanti grazie alle più sofisticate tecnologie, agli esperimenti condotti dai fisici dell’ENEA di Frascati,  confermando che il corpo ha lasciato nel lenzuolo una misteriosa impronta spiegabile, attraverso un’emissione fortissima di luce.

E la luce continua ad effondersi dalla Sindone, una luce che ha attraversato i secoli, fino ai nostri giorni difficili, colmi di angoscia e ancora una volta quella luce ci invita a sollevare lo sguardo verso quel Volto straziato dal dolore ma forte di una vita vera, eterna, immersa nell’amore.

Nuova luce sulla Sindone, Edizioni Ares, pp.319, euro 20