Città del Vaticano , venerdì, 29. marzo, 2024 16:00 (ACI Stampa).
“Il Venerdì Santo a S. Croce in Gierusalemme”, scrive nel 1588 Pompeo Ugonio nella sua guida alle stazioni quaresimali, cioè quelle chiese antiche dove una volta il Papa stesso andava a celebrare in Quaresima, una chiesa diversa per ogni giorno. Pochi anni prima, Papa Sisto V aveva rispolverato questa antica tradizione, limitandosi però a celebrare le stazioni delle domeniche di Quaresima nelle basiliche storiche. Ma era stato un grande passo andare a celebrare la Messa nelle basiliche antiche di Roma e non sono nella Cappella Sistina, che era stata costruita e decorata apposta proprio perché era lì che il Papa doveva celebrare. In questo nuovo rapporto ritrovato tra il Papa e la città di Roma alla fine del Cinquecento, Ugonio scrive:
“E’ statione antica a S. Croce in Gierusalem in memoria della passione & Croce di N. Signor Giesu Christo, nel qual giorno per antichi Rituali habbiamo che soleva andar il Papa scalzo in processione dal Laterano alla chiesa di S. Croce, & ivi celebrare il sacro offitio.”
A proposito del Venerdì Santo, Ugonio continua:
“Soleva ancora in tal giorno il popolo andar parimente scalzo visitando le chiese & i Cemiterij de santi Martiri.”
Santa Croce in Gerusalemme custodisce dal IV secolo reliquie importanti della Passione tra cui una parte della Croce, che sarebbe stata trovata da Elena, la madre di Costantino, nel suo pellegrinaggio in Terra Santa. Secondo la tradizione, la chiesa di Santa Croce viene costruita proprio da Costantino per ospitare le reliquie della Passione. Il nome più antico della basilica era Hierusalem: come una piccola Gerusalemme dove i romani potevano andare in pellegrinaggio.