Città del Vaticano , martedì, 26. marzo, 2024 16:00 (ACI Stampa).
Il martedì della Settimana Santa si celebra la stazione quaresimale a Santa Prisca sull’Aventino, una chiesa paleocristiana che però vediamo oggi dopo un rifacimento barocco nel Seicento e un altro nell’Ottocento. Nella sua guida del 1588 alle stazioni quaresimali, Pompeo Ugonio descrive la chiesa come era prima di questi cambiamenti. Ugonio racconta che “S. Pietro mentre fu in Roma habità in questo luogo, & vi celebrò, & battezzò molti che venivano alla fede Christiana.”
Negli anni Trenta e Quaranta del Novecento, scavi archeologici svelano l’esistenza sotto la chiesa di una domus romana e di un mitreo. Di tutto questo Ugonio non sa nulla. La chiesa che vede il nostro autore era il risultato del restauro di Papa Callisto III “circa il 1455”.
“Accanto il muro della nave minore,” raccona, “che si trova a man destra, dove è un vaso sopra un capitello, è traditione che sia il luogo dove S. Pietro soleva battezzare. Ma quel che si suol dire che ivi battezzò S. Prisca, non può in alcun modo verificarsi di questa Prisca, della quale noi trattiamo al presente.”
Ugonio racconta che la Prisca cui è dedicata la chiesa non è quella che appare nel Nuovo Testamento. “Questa fu al tempo di Claudio II che regnò molti e molti anni doppo S.Pietro,” cioè alla fine del terzo secolo.
“Questa nel fiore della più bella età non passando i tredeci anni fu accusata della fede Christiana, la professione della quale in quei tempi era tenuta per delitto capitale,” racconta Ugonio.