Markowa , mercoledì, 27. marzo, 2024 12:30 (ACI Stampa).
Nella notte tra il 23 e 24 marzo 1944, a Markowa, Jozef, Wiktoria e i loro figli Stanisława di 8 anni, Barbara di 7 anni, Władysław di 6, Franciszek di 4, Antoni di 3, Maria di 2, e il bimbo senza nome che vedeva la luce forse nel momento del martirio della madre, furono trucidati dai tedeschi insieme alle due famiglie ebree che nascondevano dal 1942. Per una circostanza eccezionale, il primo anniversario del loro martirio in cui sono ufficialmente beati è anche l’ottantesimo anniversario del loro martirio. Ma è stata, soprattutto, la Domenica delle Palme. Ed è stata giornata di grandi festeggiamenti in Polonia, dove persino un aeroporto è stato intitolato al loro nome.
Perché quella della famiglia Ulma non è solo l’eccezionale storia di una famiglia che si prende tutti i rischi per salvare due famiglie di ebrei, e viene trucidata con crudeltà dai nazisti che decidono di uccidere anche i loro bambini perché non ci siano testimoni. È una storia che ha riconciliato la Polonia anche con le ferite della guerra, laddove in molti casi i polacchi sono stati accusati di anti-semitismo. È una storia che riconcilia la Polonia dallo spettro della Seconda Guerra Mondiale, con tutto lo strascico di ferite che si porta dietro. È una storia che può essere raccontata, tra l’altro, perché Jozef Ulma non era solo un innovativo agricoltore, ma anche un appassionato di fotografia: se sappiamo tanto degli Ulma, dei loro volti, della loro vita di tutti i giorni, lo dobbiamo alla sua grande attitudine di documentarista ante litteram.
Dopo un melo piantato nei Giardini Vaticani provenienti da un albero piantato da Jozef Ulma, la storia degli Ulma continua ad ispirare. Il 24 marzo è arrivato in Polonia il Cardinale Marcello Semeraro, prefetto del Dicastero per le Cause dei Santi, che già celebrò la messa di beatificazione della famiglia lo scorso 10 settembre.
Prima della Messa, c’è stata una cerimonia che ha rinominato l’aeroporto di Rzeszów-Jasionka come Aeroporto Famiglia Ulma. Un gesto altamente simbolico, per un aeroporto che è stato un hub di primo piano degli aiuti per l’Ucraina e di ricezione di rifugiati. Un momento così importante che c’era anche il presidente Andrzej Duda, che dopo la beatificazione andò anche a ricordare le famiglie ebree uccise a Markowa. Il 24 marzo, d’altronde, è anche il giorno di Memoria Nazionale dei Polacchi che hanno salvato gli Ebrei durante l’occupazione tedesca.
Nell’omelia alla Messa, il Cardinale Semeraro ha sottolineato che la famiglia di Jozef e Wiktoria Ulma hanno mostrato che il potere dell’amore è molto più grande del potere della morte.