Città del Vaticano , lunedì, 25. marzo, 2024 13:00 (ACI Stampa).
Papa Francesco riceve la comunità cattolica nigeriana di Roma per i 25 anni di presenza a Roma, e a loro consegna tre parole: gratitudine, ricchezza nella diversità e dialogo. Ma mette in luce anche un pericolo: quello di rischiare di diventare “tribali”.
La gratitudine, prima di tutto, per la presenza dei cattolici nigeriani a Roma e per quello che fanno nella quotidianità, anche per quanto riguarda le vocazioni.
Quindi, la ricchezza nella diversità, che è presente già in Nigeria. Papa Francesco sottolinea che “la diversità di culture e lingue nella vostra nazione non costituisce un problema, ma è un dono che arricchisce il tessuto della Chiesa come quello dell’intera società”, e permette di promuovere “i valori della comprensione reciproca e della convivenza”.
Il Papa auspica che la comunità nigeriana assomigli “sempre ad una famiglia inclusiva”, guardandosi dal pericolo di “non essere universali e di chiudersi in un isolamento – mi permetto la parola – tribale. Le vostre radici si chiudono in questo atteggiamento tribale e non universale, comunitario”.
Papa Francesco sottolinea: “Comunità sì, tribù no. Questo è molto importante”.