Roma , venerdì, 22. marzo, 2024 18:00 (ACI Stampa).
Ci aveva pensato a lungo, prima come una visione, un sogno, poi con una consapevolezza sempre crescente, tutto si è trasformato in un grandioso progetto, che cambierà molte cose nella sua storia personale e in quella dell’umanità. Elena è una donna determinata, cocciuta, dicono in molti, ma è chiaro che ha dovuto diventare forte, d’acciaio in certi momenti, o di pietra, con il cuore chiuso anche se sanguinante.
E’ la madre di Costantino il grande, imperatore che ha cambiato i destini del mondo, moglie – o concubina, dicono sempre i maligni – dell’imperatore Costanzo Cloro, una posizione altissima, certo, ma anche difficile; la sua vita è stata una strada sempre in salita, piena di incognite. Quando raggiunge un’età venerabile, quando potrebbe riposarsi e cullarsi nei privilegi del suo status, ecco che decide di fare qualcosa di inimmaginabile: andare a Gerusalemme, o quel che ne rimane, un pellegrinaggio. Ma anche una ricerca, quella della croce sulla quale è morto Gesù. Da questa impresa considerata impossibile scaturirà la devozione a questa fondamentale reliquia, concreta testimonianza della passione e della morte del Figlio di Dio, una morte atroce scelta per amore degli uomini.
In questi giorni che precedono la Pasqua ripensiamo a questa figura straordinaria, protagonista di molti libri, di biografie più o meno romanzate, alcune pubblicate di recente. Però vorremmo qui ricordare due opere che meritano davvero di essere riscoperte, essendo del tutto immeritatamente cadute nell’oblio. Si tratta del romanzo di Evelyn Waugh, in cui Elena viene ritratta come proveniente dalla Britannia e protagonista della tradizione celtica. Ambientazioni particolari, dunque, per questa ragazza che avrà il destino di essere accanto all’imperatore Costanzo Cloro e di essere madre di Costantino, ma soprattutto di diventare "Imperatrice di tutti i cristiani" e proclamata santa dalla Chiesa di Roma.
La sua esistenza straordinaria è raccontata dal grande scrittore in modo fascinoso, intrecciando il dato storico per dar spazio alla leggenda. Quello che è certo è che Elena è stata una donna energica e attiva, partecipe delle vicende e delle lotte del potere romano, ma anche attenta a capire la novità del cristianesimo rispetto alle altre religioni. L’opera che non è una biografia in senso stretto, ma un romanzo che tratteggia il ritratto di Elena, possiede un grande valore anche dal punto di vista letterario, una cifra stilistica originale, a tratti leggera e di tono quasi fiabesco, a tratti capace di scavare profondamente nell’animo dei protagonisti.
Louis de Wohl, autore di romanzi storici che fin dagli anni Quaranta ha dato voce alle grandi figure e alle grandi questioni antiche e moderne in pagine di forte e appassionante letteratura, dedica alla figura di sant’Elena e al suo tempo il romanzo L'albero della vita, grande affresco avvincente della vita dell'Impero romano del IV secolo. Elena, Costantino il Grande, Costanzo e le lotte per il potere e per l'Impero sono restituiti con la precisione dello storico e il fascino di una narrazione appassionata. Lo scrittore ci trascina in un turbinio di episodi, tra battaglie feroci, incontri straordinari e le vicissitudini legate agli inizi del cristianesimo nel cuore dell'Impero. Secondo il suo stile tutto ciò che accade è raccontato, per così dire, in presa diretta, ma nello stesso tempo con la capacità di riprodurre il reale con fantasia e poeticità.