Bruxelles , venerdì, 22. marzo, 2024 15:00 (ACI Stampa).
Roger Vangheluwe non è più vescovo e non è più nemmeno sacerdote. La nunziatura apostolica in Belgio ha informato il 21 marzo 2024 che Papa Francesco ha dimesso dallo Stato clericale il vescovo emerito di Brugge, 87 anni, che viveva fino ad ora nell’abbazia di Solesmes. Una decisione che arriva dopo la pressione mediatica, le nuove evidenze che tra l’altro il ministro della Giustizia belga aveva dichiarato di voler mettere a disposizione della Chiesa Cattolica, e infine una nuova indagine nel Dicastero della Dottrina della Fede.
Andiamo con ordine. Roger Vangheluwe, oggi 87 anni, si era dimesso da vescovo di Bruges nel 2010 dopo essere stato screditato per abusi sui minori. Ha ammesso di aver aggredito sessualmente due nipoti negli anni '80. I fatti poi risultarono prescritti e Vangheluwe non fu condannato. Anche se non era più vescovo di Bruges, poté mantenere il suo titolo di vescovo. Fuggì prima a Westvleteren e poi in un'abbazia in Francia, per vivere lì in "segreto".
Tuttavia, nel 2012, furono trovate nel suo computer migliaia di immagini pornografiche. Il computer gli era stato sequestrato durante le perquisizioni nella sua abitazione che erano avvenute al tempo dell’Operazione Calice, la spettacolare indagine della polizia belga sugli abusi nella Chiesa che portò persino allo scoperchiamento di alcune tombe nella cattedrale di Bruxelles, con una iniziativa senza precedenti e comunque illegale. Le immagini trovate nel computer di Vangheluwe riguardavano migliaia di uomini, principalmente adulti.
La notizia, filtrata attraverso media belgi, ha aperto una nuova campagna che chiede che Vangheluwe sia privato del titolo di vescovo, o addirittura privato dell’ordine. Il ministro della Giustizia Paul van Tigchelt ha detto che “questi nuovi elementi devono essere sufficienti. Abbiamo informato il Papa che può scrivere ufficialmente alla Procura federale e che siamo disponibili a condividere documenti. È ora di concludere la storia e poi mettere a tacere quest’uomo. La sofferenza per le vittime è durata abbastanza a lungo”.
L’arcivescovo Franco Coppola, nunzio apostolico in Belgio, era stato in udienza da Papa Francesco, e aveva anche ricevuto il ministro della Giustizia Paul van Tigchelt, il quale, sebbene non ci sia un trattato ra Santa Sede e Belgio e che le indagini riguardino lo Stato belga, si era detto disposto a condividere i documenti che provavano che Vangheluwe aveva continuato a mantenere materiale pornografico