Parigi , giovedì, 21. marzo, 2024 9:00 (ACI Stampa).
Il piano inclinato della cultura della morte in Francia non ha fine. Dopo aver inserito nella Costituzione francese la libertà a poter abortire, il presidente Emmanuel Macron va a passi decisi verso una legge su quella che lui chiama “morte assistita”, ma che in realtà si configura come una vera e propria eutanasia, nonostante lui si nasconda dietro i termini. La definisce, in una intervista concessa ai quotidiani La Croix e Liberation, come una “via francese”. Ma i vescovi di Francia preparano la loro reazione.
Il dibattito sulla legge del fine vita, che aveva coinvolto la Consulta della Bioetica, aveva visto i vescovi di Francia in prima linea, con dichiarazioni sulla dignità della vita e richieste di tenere in considerazione il diritto alla vita, prima che il diritto alla morte. L’arcivescovo Eric de Moulins-Beaufort, presidente della Conferenza Episcopale Francese, ha sottolineato in una dichiarazione ripresa dal sito dei vescovi che “il nostro Paese dovrebbe essere, a partire dalla legge Claeys-Léonetti, un Paese all'avanguardia nelle cure palliative. Tuttavia, nella sua intervista a La Croix, il Presidente della Repubblica presenta un testo già pronto su ciò che lui chiama ‘morte assistita’, ma, sulle cure palliative, promesse vaghe con cifre del tutto approssimative. Questo è l'equilibrio esattamente opposto a quello che mi ha descritto la signora Vautrin”.
Il presidente dei vescovi aveva infatti fatto degli incontri preliminari per definire quello che sarebbe stato il disegno di legge, modellato anche sulle proposte degli Stati Generali della bioetica. Il presidente dei vescovi francesi sottolinea che “ciò che viene annunciato non conduce il nostro Paese verso una maggiore vita, ma verso la morte come soluzione alla vita. L’ho detto come tanti e lo ripeto: i francesi non vedrebbero allo stesso modo la fine della vita se le cure palliative fossero una realtà per tutti e ovunque, come prevedeva la legge del 1999”.
Invece, denuncia de Moulins-Beaufort, “negli ultimi tempi non solo non è stato fatto nulla per fornire cure palliative dove non ce ne sono, ma le risorse di diversi servizi esistenti sono state ulteriormente ridotte. Questa è la verità”.
L’arcivescovo ha anche ricordato i suoi incontri con il presidente Macron, ha sottolineato che il presidente francese “ha annunciato da tempo che non vuole mettere fretta agli animi sulle questioni sociali”, e che ha anche ricevuto “molte persone, compresi leader di culto”, ma che ha gestito la cosa con una certa dose di furbizia.