Paul Lam, segretario per la Giustizia, ha detto che “sarebbe molto difficile creare eccezioni” per persone come il clero e i lavoratori sociali, ma che la legge “non ha nulla a che fare con la libertà religiosa.
Ci sono circa 392 mila cattolici ad Hong Kong, che ha una popolazione di 7,5 milioni di abitanti. La Legge sulla Sicurezza Nazionale di Hong Kong, un testo di 212 pagine che è parte dell’articolo 23 della Legge di Base, il documento costituzionale che garantisce a Hong Kong un alto livello di autonomia sotto il governo cinese.
Un primo tentativo di portare avanti questa legge fu nel 2003, dopo il passaggio dal controllo britannico a quello cinese, ma tutto si fermò nel momento in cui i cittadini scesero in strada.
La legge non si riferisce direttamente al sacramento della confessione, ma il suo uso indiscriminato potrebbe metterlo a rischio. Nel 2019, una nota della Penitenzieria Apostolica ristabilì che il segreto della confessione era inviolabile.
Il testo era la risposta ad una serie di leggi nel mondo che mettevano in crisi il segreto della confessione
Quali sono i luoghi dove il segreto della confessione è sotto attacco?
Il Senato della California ha approvato il 24 maggio 2019 la legge 360, con 30 voti a favore e 2 contrar. La legge chiede ai sacerdoti di riportare ogni sospetto o conoscenza di abusi su minori ottenute anche durante il sacramento della confessione di un altro sacerdote o collega. La legge era anche stata emendata, perché una prima bozza della legge richiedeva la violazione del sigillo della confessione ogni volta che un sacerdote sospettasse abusi d parte di qualunque penitenti.
In Australia, la Chiesa Cattolica australiana ha già fatto sapere che non romperà il segreto della confessione, accettando le raccomandazioni della Royal Commission, una inchiesta governativa di cinque anni che ha ascoltato8 mila testimonianze su fatti che sarebbero accaduti tra il 1950 e il 2010 – inchiesta che ha portato a 230 processi, l’accusa di molestie al 7 per cento dei sacerdoti australiani e possibili risarcimenti da trasferire a 60 mila persone. La commissione aveva stilato una serie di raccomandazioni per la lotta agli abusi, che la Conferenza Episcopale Australiana ha analizzato passo dopo passo in un documento di 57 pagine, pubblicato il 31 agosto. Quasi tutte le raccomandazioni erano state accettate. Tranne la richiesta di rompere il sigillo sacramentale.
La tendenza internazionale di attaccare il segreto della confessione ha colpito anche l’India, dove ad agosto 2018 la Commissione Nazionale delle Donne ha chiesto al governo di abolire il sacramento perché “è una interferenza indebita in una questione sacra e vitale della vita cristiana”. La richiesta era arrivata a seguito dello scandalo che ha visto coinvolti 4 sacerdoti della Chiesa ortodossa siro-malankarese, i quali avevano utilizzato confidenze che una donna sposata aveva fatto loro in confessione per ricattarla e abusare sessualmente di lei.
Si tratta di una tendenza internazionale che ha radici lontane. Nel 2011, al culmine della crisi degli abusi tra il clero irlandese, Enda Kenny, allora “Taoiseach” (Primo Ministro) sostenne che “i sacerdoti dovrebbero avere un obbligo di legge di riportare i casi di abuso appresi in confessione”.
A livello internazionale, si era andati anche oltre: nel 2014, il Comitato ONU per la Convenzione sui Diritti del Bambino – vale a dire, il Comitato che valuta come le convenzioni siglate vengono applicate dagli Stati aderenti nel loro territorio – arrivò addirittura a fare pressioni sul diritto canonico, non distinguendolo dalle leggi dello Stato di Città del Vaticano, che erano invece oggetto della Convenzione, e criticando “il codice del silenzio vaticano”, che impedisce “pena scomunica” ai membri del clero di andare a denunciare i casi di cui vengono a conoscenza alle autorità.
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