Città del Vaticano , venerdì, 22. gennaio, 2016 10:30 (ACI Stampa).
Il “cura gaucho” come lo chiamano tutti in Argentina, soprattutto nelle sterminate pampas dove vivevano abbandonati da tutti i gauchos alla fine dell‘800 diventa santo. Il Papa ha firmato il decreto quest’oggi. José Gabriel del Rosario Brochero è amatissimo e che questa canonizzazione avvenga nell’ Anno Santo della misericordia ha un significato speciale come ricorda il vescovo si Cruz del Eje, Santiago Olivera correlatore della postulazione.
“Penso che sia provvidenziale, perché Brochero esercitava, predicava la misericordia, ed è stato testimone di misericordia. Quest’anno poi sono anche i 150 anni della sua ordinazione sacerdotale. Senza dubbio è il miglior esempio che abbiamo di un uomo che ha toccato la carne di Cristo”.
Come si è svolta la causa di canonizzazione?
“Padre Brochero aveva un grande fama fin dalla sua morte nel 1914. Tutti i giornali del tempo ne parlarono e lo seguivano nelle sue attività. Lui usava molto i giornali e anche i giornalisti lo consultavano. Quando morì la notizia arrivò ovunque e dopo due anni il paese dove è morto fu chiamato Cura Brochero. Però il processo iniziò solo nel 1968, ma poi prese forza nel 2009 quando arrivò il primo miracolo che ha portato alla sua beatificazione il 14 settembre del 2013. Si trattava della guarigione di un bambino che aveva avuto un incidente con tutta la famiglia, il padre è l’unico a salvarsi e si affida alla intercessione di Brochero per salvare il piccolo che era stato battezzato proprio a Cura Brochero. Il piccolo sta bene ed ha potuto assistere alla beatificazione”.
C’è poi il secondo miracolo...