Colombo , giovedì, 14. marzo, 2024 9:00 (ACI Stampa).
Morti a causa della loro fede, e per questo da riconoscere come martiri della Chiesa Cattolica. Non ha dubbi il Cardinale Malcolm Ranjith, arcivescovo di Colombo (Sri Lanka), che ha chiesto che il prossimo 21 aprile, a cinque anni dagli attentati di Pasqua, venga aperto il processo per il riconoscimento del martirio di 216 delle 269 vittime, uccise mentre andavano in chiesa.
Gli attacchi di Pasqua in Sri Lanka avevano colpito tre chiese e due hotel, uccidendo 269 persone. I 216 che dovrebbero essere beatificati per martirio sono i fedeli delle chiese di Saint-Sébastien e Saint-Antoine.
Il prossimo 16 aprile si ricorderà il quinto anniversario delle stragi di Pasqua, e dunque si può trasmettere al Dicastero delle Cause dei Santi istanza per il riconoscimento del martirio.
Padre Perera, a nome del cardinale Ranjith, ha criticato la risposta del governo dopo i massacri, accusandolo di continuare ancora oggi a fare del suo meglio per "insabbiare" le informazioni sugli attentati e sui responsabili. "Il cardinale Ranjit -ha detto - ha sempre sottolineato la necessità di scoprire ed esporre la verità dietro questi attacchi, poiché ci sono chiare indicazioni che si è trattato di un atto deliberato di manipolazione politica da parte delle parti interessate, che volevano utilizzare gli estremisti islamici per i loro piani malvagi", ha assicurato il sacerdote. “Fino ad oggi non è stata condotta alcuna indagine seria per scoprire la vera causa di questo massacro”.
Il presidente di allora, Maithripala Sirisena, istituì una commissione di cinque membri per indagare gli attacchi. Il processo contro 25 uomini accusati di aver contribuito alla preparazione degli attacchi è iniziato nel novembre 2021 ed è stato rinviato a gennaio 2022, mentre nel gennaio 2020 cinque sospetti sono stati rilasciati per mancanza di prove.