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Il Papa: “ Nessuno dei bimbi ucraini sorride, non sanno sorridere”

Una parte dell’intervista di Papa Francesco alla radio televisione Svizzera

Papa Francesco |  | Daniel Ibanez / ACI Group Papa Francesco | | Daniel Ibanez / ACI Group

“Tutti i giorni alle sette del pomeriggio chiamo la parrocchia di Gaza. Seicento persone vivono lì e raccontano cosa vedono: è una guerra. E la guerra la fanno due, non uno. Gli irresponsabili sono questi due che fanno la guerra. Poi non c’è solo la guerra militare, c'è la “guerra-guerrigliera”, diciamo così, di Hamas per esempio, un movimento che non è un esercito. È una brutta cosa”.

Sono le parole di Papa Francesco che si rintracciano nell’intervista a Lorenzo Buccella, giornalista della Radio Televisione Svizzera (RSI) per il magazine culturale “Cliché” . L’intervista verrà trasmessa dalla Tv elvetica il prossimo 20 marzo, è stata anticipato il testo integrale da Vatican News.

Non solo Gaza, anche la guerra in Ucraina. “Quando vedi che sei sconfitto, che le cose non vanno, occorre avere il coraggio di negoziare. Hai vergogna, ma con quante morti finirà? Negoziare in tempo, cercare qualche Paese che faccia da mediatore. Oggi, per esempio nella guerra in Ucraina, ci sono tanti che vogliono fare da mediatore. La Turchia, si è offerta per questo. E altri”, dice sempre il Pontefice nell’intervista.

Riguardo queste parole del Pontefice il direttore della Sala stampa della santa sede precisa alcuni punti ai giornalisti. "Il Papa – specifica Bruni su Vatican News - usa il termine bandiera bianca, e risponde riprendendo l’immagine proposta dall’intervistatore, per indicare con essa la cessazione delle ostilità, la tregua raggiunta con il coraggio del negoziato. Altrove nell’intervista, parlando di un’altra situazione di conflitto, ma riferendosi a ogni situazione di guerra, il Papa ha affermato chiaramente: ‘Il negoziato non è mai una resa’”.

"L’auspicio del Papa – ribadisce infatti il portavoce vaticano - è e resta quello sempre ripetuto in questi anni, e ripetuto recentemente in occasione del secondo anniversario del conflitto: ‘Mentre rinnovo il mio vivissimo affetto al martoriato popolo ucraino e prego per tutti, in particolare per le numerosissime vittime innocenti, supplico che si ritrovi quel po’ di umanità che permetta di creare le condizioni di una soluzione diplomatica alla ricerca di una pace giusta e duratura’”.

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"Qui vengono spesso i bambini ucraini a salutarmi, vengono dalla guerra. Nessuno di loro sorride, non sanno sorridere. È un bambino che non sa sorridere sembra che non abbia futuro. Pensiamo a queste cose, per favore. La guerra sempre è una sconfitta, una sconfitta umana, non geografica”, commenta ancora il Papa.