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Papa Francesco: “La vicinanza alle vittime di abuso non è un concetto astratto”

Il Papa incontra la Pontificia Commissione per la Tutela dei Minori. La necessità della vicinanza alle vittime

Papa Francesco, Tutela Minori | Papa Francesco incontra la Pontificia Commissione per la Tutela dei Minori, 7 marzo 2024 | Vatican Media / ACI Group Papa Francesco, Tutela Minori | Papa Francesco incontra la Pontificia Commissione per la Tutela dei Minori, 7 marzo 2024 | Vatican Media / ACI Group

Essere vicini alle vittime non è un concetto astratto, ma parte della missione della Chiesa. Papa Francesco incontra la Pontificia Commissione per la Tutela dei Minori, e – in un discorso che non legge, e lo dice con una voce molto affaticata – sottolinea l’importanza della vicinanza alle vittime davanti alla plenaria.

Il Papa ringrazia la commissione per aver dedicato “tempo e impegno a completare il Rapporto Annuale sulle Politiche e le Procedure di Tutela nella Chiesa, che vi ho chiesto di preparare”, che “non dovrebbe essere semplicemente un documento in più, ma aiutarci a capire meglio il lavoro che ancora ci attende. Di fronte allo scandalo degli abusi e alla sofferenza delle vittime potremmo scoraggiarci, perché la sfida di ricostruire il tessuto di vite infrante e di guarire il dolore è grande e complessa”.

L’impegno “non deve venire meno” e per farlo si devono fare nostri “i sentimenti di Cristo”, a partire dalla compassione, perché “non possiamo aiutare un altro a portare i suoi pesi senza metterli sulle nostre spalle, senza praticare la vicinanza e la compassione”.

“Nel nostro ministero ecclesiale di tutela – afferma Papa Francesco - la vicinanza alle vittime di abuso non è un concetto astratto: è una realtà molto concreta, fatta di ascolto, di interventi, di prevenzione, di aiuto. Siamo chiamati tutti – in particolare le autorità ecclesiastiche – a conoscere direttamente l’impatto degli abusi e a lasciarci scuotere dalla sofferenza delle vittime, ascoltando direttamente la loro voce e praticando quella prossimità che, attraverso scelte concrete, le sollevi, le aiuti e prepari un futuro diverso per tutti”.

Insomma, “non deve accadere che questi fratelli e sorelle non vengano accolti e ascoltati, perché questo può aggravare moltissimo la loro sofferenza” e “c’è bisogno di prendersene cura con un impegno personale, così come è necessario che ciò sia portato avanti con l’aiuto di collaboratori competenti”.

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Il Papa ringrazia per il lavoro fatto per le vittime, nota che il servizio in gran parte è riservato, ma “nello stesso tempo, i suoi frutti dovrebbero diventare visibili: si dovrebbe sapere e vedere il lavoro che fate accompagnando il ministero di tutela delle Chiese locali”.

Papa Francesco ribadisce anche l’importanza della vicinanza alle Chiese locali, apprezza l’iniziativa Memorare – il fondo per le Chiese del terzo mondo che non possono implementare la Vos Estis Lux Mundi per la tutela per ragioni economiche – e sottolinea che “questo è un modo molto concreto per la Commissione di dimostrare la sua vicinanza alle autorità di queste Chiese, mentre rafforzate gli sforzi esistenti per la tutela”.

Papa Francesco sottolinea che questo “col tempo, ciò darà vita a una rete di solidarietà con le vittime e con coloro che promuovono i loro diritti, specialmente dove le risorse e l’esperienza scarseggiano”.