Advertisement

Cristiani perseguitati, i numeri negli Stati Uniti e una sentenza particolare

Una sentenza della Corte Europea di Giustizia accetta la conversione come base per la richiesta di asilo. I numeri dei perseguitati negli USA. Gli attacchi alle Chiese in Germania

Corte Europea di Giustizia | La Corte Europea di Giustizia | OIDAC Corte Europea di Giustizia | La Corte Europea di Giustizia | OIDAC

Una sentenza della Corte Europea di Giustizia ha stabilito che la conversione al cristianesimo può essere una base di partenza valida per la richiesta dell’asilo, a patto che si dimostri che si è cambiato religione per “convinzioni profonde”. È una sentenza importante, perché riconosce il fattore religioso come discriminante in alcune nazioni. Ed è importante specialmente oggi che le persecuzioni anti-religiose, e in particolare contro i cristiani, sono in crescita.

La decisione della Corte Europa di Giustizia è stata resa nota il 28 febbraio, e riguardava un convertito iraniano convertito che viveva in Austria. Dopo che la sua prima richiesta di asilo era stata rifiutata dall’Austria, l’uomo si è convertito al cristianesimo e ha chiesto in una applicazione seguente che sarebbe stato perseguitato a causa della propria fede se fosse tornato.

Come risposta, le autorità austriache gli hanno garantito protezione sussidiaria e un permesso temporaneo di residenza. Hanno tuttavia rifiutato le sue richieste di asilo perché la ragione della persecuzione, ovvero la sua fede cristiana, nemmeno esisteva quando l’uomo aveva lasciato l’Iran.

La Corte Europa di Giustizia è invece stata in disaccordo con la decisione, stabilendo che una richiesta conseguente sulle basi della conversione non costituisce “abuso”.

La sentenza sottolinea che la legge dell’Unione Europea non permette la conclusione generale che “ogni richiesta seguente basate da circostanze create da chi fa richiesta dopo aver lasciato la nazione di origine siano dovute a un intenzione di abusare o strumentalizzare la procedura di garanzia di protezione internazionale”.

Advertisement

Secondo il Tribunale, dunque, lo status di rifugiato deve essere garantito se la persona può credibilmente dimostrare che hanno cambiato la loro religione secondo una “profonda convinzione”, e questo comporta l’ammissione dei “requisiti per essere qualificati come un rifugiato”.

La Corte ha dunque definito una persecuzione anti-cristiana, ed è la prima volta. Ma quale è lo stato del cristianesimo sotto attacco? Gli ultimi dati sono stati forniti a febbraio dal Family Research Council, e riguardano gli Stati Uniti patria dei diritti civili e delle libertà. Ebbene, secondo il FRC, gli attacchi alle chiese negli USA è più che raddoppiato dal 2022 al 2023, e addirittura cresciuto più di otto volte rispetto al 2018.

Nel solo 2023, la FRC ha registrato 436 attacchi contro le chiese, un dato impressionante se si considera che dal 2018 al 2023 gli attacchi complessivi, tra atti di vandalismo, attacchi incendiari, incidenti legati ad armi da fuoco, sono stati 959.

Una parte significativa degli attacchi avviene contro le chiese cattoliche. Secondo CatholicVote, da maggio 2020 ci sono stati quasi 400 attacchi contro le chiese cattoliche. Il presidente della FRC Tomy Perkins ha accusato il il governo americano di incoraggiare gli attacchi alle chiese attraverso la sua “indifferenza”. 

Arielle Del Turco, direttrice del Centro per la libertà religiosa della FRC e autrice del rapporto, ha affermato che gli attacchi inviano il messaggio che le chiese non sono desiderate né rispettate e che “la cultura sta mostrando un crescente rifiuto del cristianesimo e delle credenze cristiane. Gli attacchi alle chiese sono una manifestazione fisica di questo rifiuto”.

In Europa, la situazione è complessa, e gli attacchi ai cristiani sono stati documentati in vari rapporti dell’Osservatorio per l’Intolleranza e la Discriminazione Religiosa in Europa.

More in Vaticano

La scorsa settimana, i giudici del tribunale regionale di Bautzen, in Germania, hanno ritenuto provato che l'imputato 41enne ha rotto le finestre della chiesa barocca protestante di Großröhrsdorf il 4 agosto dello scorso anno, abbia poi versato benzina e dato fuoco alla stessa chiesa. Per questo, è stato riconosciuto colpevole di incendio doloso aggravato e condannato a nove anni di carcere. 

L'avvocato dell'imputato ha annunciato ricorso in appello. I danni ammontano a circa 35 milioni di euro.  Il procuratore Peter Terres aveva spiegato: “L’incendio ha portato via il centro religioso della comunità. Un importante monumento culturale è andato perduto."