Città del Vaticano , giovedì, 7. marzo, 2024 16:00 (ACI Stampa).
Il giovedì della terza settimana di Quaresima si celebra la stazione quaresimale nella chiesa dei Santi Cosma e Damiano. Pompeo Ugonio nel 1588 descrive la chiesa prima che Urbano VIII nel Seicento rialza il pavimento di otto metri, fino al livello attuale. Ugonio parla a lungo della chiesa: “Ci pigliaremo licenti con buona gratia di chi legge di fermarci alquanto più longamente.”
Cosma e Damiano erano due santi guaritori, di cui c’era molta devozione nel VI secolo, anche da parte dell’imperatore bizantino Giustiniano.
La chiesa è stata inserita nel VI secolo in un’aula del Templum Pacis, il foro dell’imperatore Vespasiano, ed è famosa per il suo mosaico absidale, di ispirazione apocalittica, dove il Cristo risorto scende come una scala fatta di nuvole colorate. Pochi anni dopo Ugonio, Clemente VIII riduce la larghezza dell’aula inserendo delle cappelle laterali, e poi, qualche decennio dopo, Urbano VIII alza il pavimento, trasformando il pavimento della chiesa medievale in quello di una vasta cripta.
Ugonio vede quindi la chiesa molto più larga e più alta di oggi, una grande aula rettangolare, con ancora le antiche lastre di marmo sulle pareti: “un quadro lungo senza navi, o scompartimento di colonne, ma si ben ne i muri vi restano vestigij di incrostature di tavole grandi di marmo, & qualche segno che il piano sia stato d’intarsia lavorato.”
E poi arriva al mosaico nell’abside, che lui chiama tribuna: “In cima è una Tribuna bellissima fatta a Musaico, con l’imagine di nostro Signore, & altre pitture attorno.”