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Papa Francesco, "fare più casa e meno mercato". Forte appello per la pace in Terrasanta

Nella meditazione che precede la preghiera dell’Angelus, il Papa si sofferma sull’episodio della cacciata dei mercanti dal tempio. Appello per la pace in Terrasanta. L’imperativo morale del disarmo per le nazioni

Papa Francesco, Angelus | Papa Francesco durante un Angelus | Vatican Media / ACI Group Papa Francesco, Angelus | Papa Francesco durante un Angelus | Vatican Media / ACI Group

 Nel Vangelo del giorno, si vede Gesù che scaccia i mercanti dal tempio. E Papa Francesco lo vede come un monito, come la necessità di non rendere la casa di Dio mercato, perché al mercato “si gioca sul prezzo” o “si cercano i propri interessi”, mentre “a casa si dà gratuitamente”. “Oggi – nota Papa Francesco – Gesù è duro perché non accetta che il tempio mercato si sostituisca al tempio casa, che la relazione con Dio sia distante e commerciale anziché vicina e fiduciosa”. Ma il Papa fa di più: dopo la preghiera dell’Angelus, il Papa fa una potente richiesta per fermare il conflitto in Israele, sottolinea che non si può davvero pensare che si possa raggiungere la pace in questo modo, chiede una pronta liberazione degli ostaggi. E non manca il ricordo per la “martoriata ucraina”, nonché la sottolineatura che il "disarmo è un imperativo morale"

Seconda domenica di Quaresima, in una giornata a Roma che è già primaverile dopo due giorni di pioggia. Da qualche giorno, Papa Francesco fa leggere i testi preparati da monsignor Davide Ciampanelli, per non affaticare la voce e per curarsi di un raffreddore che lo ha portato lo scorso lunedì ad annullare tutte le udienze. Non ci sono stati ricoveri, finora, solo un controllo all’ospedale.

Commentando il Vangelo del giorno, Papa Francesco nota che “nel tempio inteso come mercato, per essere a posto con Dio bastava comprare un agnello, pagarlo e consumarlo sulle braci dell’altare. Comprare, pagare, consumare, e poi ciascuno a casa sua”. Invece, “nel tempio inteso invece come casa succede il contrario: si va per incontrare il Signore, per stare uniti a Lui e ai fratelli, per condividere gioie e dolori”.

Per quello Gesù non accetta “che il tempio-mercato si sostituisca al tempio-casa, che la relazione con Dio sia distante e commerciale anziché vicina e fiduciosa, che i banchi di vendita prendano il posto della mensa familiare, i prezzi quello degli abbracci e le monete quello delle carezze”.

È così, chiosa Papa Francesco, che “si crea una barriera tra Dio e l’uomo e tra fratello e fratello, mentre Cristo è venuto a portare comunione, misericordia e vicinanza”.

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Quello di Gesù è un invito anche per il nostro tempo di Quaresima, per fare intorno a noi “più casa e meno mercato”, prima di tutto nei confronti di Dio, “pregando tanto, come figli che senza stancarsi bussano fiduciosi alla porta del Padre, non come mercanti avari e diffidenti”, ma anche “diffondendo fraternità”.

Papa Francesco invita a pensare “al silenzio imbarazzante, isolante, talvolta addirittura ostile che si incontra in tanti luoghi”, come sui mezzi di trasporto, in cui siamo “chiusi nei propri mestieri, soli coi propri guai, con gli orecchi tappati dagli auricolari e gli occhi affondati nei telefonini”, al punto che “non si dona gratis nemmeno un sorriso e una battuta di spirito”.

Il Papa invita a fare il primo passo, a salutare, cedere il posto, dire qualcosa di gentile, perché “anche se non avremo risposta e qualcuno ci guarderà male, avremo fatto casa. E questo può valere per tante altre circostanze della vita quotidiana”.

Infine, Papa Francesco invita a guardarsi dentro e chiedersi se la propria preghiera è “un prezzo da pagare o è il momento dell’abbandono fiducioso, dove non guardo all’orologio”.

Dopo l’Angelus, un appello per la pace in Terrasanta. “Porto quotidianamente nel cuore con dolore -dice Papa Francesco - la sofferenza delle popolazioni in Palestina e in Israele dovuto alle ostilità in corso”. Il Papa ricorda le “migliaia di morti” e le “immani distruzioni” che “causano dolore e questo con conseguenze tremende sui piccoli e gli indifesi che vedono compromesso il loro futuro”.

“Davvero – chiede Papa Francesco -  si pensa di costruire un mondo migliore in questo modo? Davvero si pensa di raggiungere la pace? Basta per favore, diciamo tutti noi. Fermatevi!”

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Il Papa incoraggia poi “a continuare i negoziati per un immediato cessate il fuoco a Gaza e in tutta la regione affinché gli ostaggi siano subito liberati e la popolazione civile possa avere accesso sicuro agli aiuti umanitari”.

Papa Francesco poi ricorda la “martoriata Ucraina”, mettendo in luce che il 5 marzo “ricorre la seconda giornata internazionale per la consapevolezza sul disarmo e la non proliferazione”. Nota Papa Francesco: “Quante risorse vengono sprecate per le spese militari – auspico che la comunità internazionale comprenda che il disarmo è un dovere morale. Mettiamo questo in testa, e questo richiede coraggio da parte di tutti i membri della grande famiglia delle nazioni di passare dall’equilibrio della paura all’equilibrio della fiducia.”