Parigi , giovedì, 29. febbraio, 2024 12:30 (ACI Stampa).
Lo scorso 12 gennaio, sotto un cielo plumbeo e ghiacciato, gli operai che lavorano alla ricostruzione della cattedrale di Notre Dame a Parigi hanno posto un mazzo di fiori sul quadro del coro. Era un gesto tradizionale, che si è colorato di nuova vita perché il coro era finalmente terminato dopo anni di ricostruzione a seguito dell’incendio del 15 aprile 2019.
L’installazione del quadro del coro ha impiegato 18 mesi di lavoro. E allora Philippe Jost, presidente dell'istituto pubblico Rebâtir Notre-Dame de Paris, Philippe Villeneuve, capo architetto dei monumenti storici, e mons. Olivier Ribadeau Dumas, rettore arciprete di Notre-Dame, sono saliti con i compagni al livello della cornice dell'abside, per piantarvi gli ultimi due tasselli; un gesto simbolico subito seguito dalla tradizionale deposizione del bouquet, da parte del falegname più giovane della squadra, Léonard, apprendista di 19 anni.
La tradizione di porre un mazzo di fiori sul coro di Notre Dame risale al Medioevo. Erano gli stessi falegnami a ispezionare la foresta per scegliere rami ed alberi, scegliendo una bella cima di uno degli alberi per collocarla, simbolicamente, sulla parte più alta del telaio una volta finito. La corona è poi stata sostituita da un mazzo di fiori, segno di protezione ma anche di passaggio di consegne tra falegnami e muratori. E infatti il bouquet resta al suo posto finché i muratori non termineranno la costruzione del tetto, e lo rimuoveranno solo quando il tetto sarà interamente completato.
La ricostruzione del coro ha impiegato sessanta cavatori e falegnami solo per l’ossatura, con un lavoro che è cominciato con la squadratura dei tronchi in officina e ha portato alla posa sopra le volte del coro, senza dimenticare il taglio manuale dei pezzi e il loro montaggio grezzo.
Il coro è in rovere massiccio, e si estende per 32 metri di lunghezza, quasi 14 metri di larghezza e 10 metri di altezza.
