Advertisement

Pontificia Commissione per la Protezione dei Minori, cosa significa l'accordo con la PUSC?

Per tre anni, la Pontificia Università della Santa Croce potrà ospitare iniziative legate alla missione della Commissione per la Protezione, con corsi di formazione. Il rettore dell'università spiega come

Accordo Tutela Minorum - PUSC | Il Cardinale O'Malley e il rettore Navarra firmano l'accordo tra PUSC e Pontificia Commissione per la Tutela dei Minori, 7 febbraio 2024 | Vatican Media Accordo Tutela Minorum - PUSC | Il Cardinale O'Malley e il rettore Navarra firmano l'accordo tra PUSC e Pontificia Commissione per la Tutela dei Minori, 7 febbraio 2024 | Vatican Media

Per i prossimi tre anni, la Pontificia Università della Santa Croce diventa l’hub delle iniziative di formazione della Pontificia Commissione per la Promozione della Tutela dei Minori. Ne ospiterà iniziative legate alla sua missione, favorirà l’organizzazione di Seminari, corsi di formazioni per docenti, studenti e personale non docente, e sarà luogo di attività di formazione permanente per il personale della commissione o stage per i dottorandi.

L’accordo di collaborazione tra Pontificia Commissione e Università è stato firmato lo scorso 7 febbraio, dal Cardinale Sean O’Malley, presiedente della Commissione, e il rev. Luis Navarro, Rettore Magnifico della Pontificia Università della Santa Croce. È un accordo che ha validità triennale e potrà essere rinnovato.

Il rettore della Pontificia Università della Santa Croce ha spiegato ad ACI Stampa in cosa consiste l’accordo.

Cosa ha portato alla firma di questo accordo di collaborazione con la Pontificia Commissione per la Tutela dei Minori?

L’accordo con la PCTM è un po’ frutto dei rapporti di collaborazione che nel tempo si sono andati consolidando sia tra nostri professori che tra esperti in questo ambito della salvaguardia e tutela dei più vulnerabili. Del resto a Roma esiste già una rete di interazioni tra le Università Pontificie, con altri accordi di collaborazioni, scambio di docenti, sia tra istituzioni ma anche con organismi della Curia Romana, ecc. Inoltre, come Università della Santa Croce avvertiamo anche come nostra l’esigenza di formarci e formare in un campo che richiede sempre di più consapevolezza e preparazione.

Advertisement

Quale è stato l'impegno della Santa Croce in questi anni nella formazione sul tema della tutela dei minori? E in che modo questo accordo si inserisce in quest’impegno?

Il Centro di Formazione Sacerdotale, costituito all’interno della Facoltà di Teologia, da tempo offre un corso per i sacerdoti, religiosi e laici, partito inizialmente anche con la collaborazione di professori dell’Istituto di Antropologia della Gregoriana. Proprio nelle prossime settimane ci sarà una nuova edizione con tre incontri. Allo stesso tempo, la Facoltà di Comunicazione e la Facoltà di Diritto Canonico trattano in alcuni corsi e seminari l’argomento della tutela dei minori, sia dal punto di vista specialistico che interdisciplinare. Il prossimo 29 febbraio si rifletterà, ad esempio, sul dovere di denunciare gli abusi. Negli ultimi anni abbiamo organizzato diversi Convegni e Giornate di studio sui temi del perdono, sull’esercizio del potere nella Chiesa, sull’accompagnamento spirituale, sul come recuperare la fiducia come istituzione, ecc. La realtà degli abusi è complessa e sfaccettata e richiede il coinvolgimento di tutti. Ci auguriamo che l’Accordo renda più solide queste iniziative tra le Facoltà, coinvolgendo attivamente i nostri studenti, che sono poi coloro a cui appartiene il futuro della Chiesa sul piano dell’evangelizzazione.
La Santa Croce fungerà solo da “hub” per le iniziative della Commissione o potrà proporre autonomamente corsi e fare una formazione propria in accordo con la Commissione?

Con questo Accordo l’Università della Santa Croce mette a disposizione della Commissione le aule per le attività che lo stesso organismo abbia in programma di organizzare in una sede accademica, collaborando così in tutte quelle attività di taglio formativo. Inoltre, siamo aperti a portare avanti iniziative di ricerca, anche assieme ad altre istituzioni universitarie, nei campi che la Commissione ritenga più urgenti e rilevanti. Del resto, Papa Francesco ha più volte invitato a non cadere nel tranello della competitività o degli esclusivismi. Più che altro, ci auguriamo che questa collaborazione aiuterà noi come Comunità accademica, a crescere nella cultura della cura e a rendere più solide le attività formative e di ricerca interdisciplinare promosse dalle nostre quattro Facoltà.