Come di prassi i vescovi hanno incontrato i responsabili dei vari dicasteri oltre alla Segreteria generale per il Sinodo e i responsabili della Segreteria di Stato nella Sezione rapporti con gli Stati e le organizzazioni internazionali.
I vescovi hanno celebrato la messa a San Paolo fuori le Mura insieme a sacerdoti e religiosi della regione ecclesiastica a Roma per motivi di lavoro, studio o altro.
Il Segretario della Conferenza Episcopale Triveneto Giuseppe Pellegrini ha detto che la settimana è stata una esperienza “di fraternità e anche di sinodalità con la Chiesa universale e tra di noi nel far emergere, in confronto con i Dicasteri vaticani, il cammino che le nostre Chiese stanno cercando di fare".
Per il Vescovo di Vicenza Giuliano Brugnotto “è stata un’esperienza intensa, anche emozionante, poter rinnovare la professione di fede presso la tomba di san Pietro; con me ho portato tutta la diocesi e il popolo di Dio che è in Vicenza. Rinnovare la fede in questo tempo di crisi e difficoltà è per me segno e motivo di speranza e che ci fa continuare nel cammino - che ci indica Papa Francesco - di una conversione pastorale in senso missionario. Tutto ciò è motivo di grande gioia e comunione”.
Il Vescovo di Verona Domenico Pompili ha paragonato la Visita ad limina “ad un pellegrinaggio, non solo fisico ma spirituale, alle sorgenti della fede avendo la possibilità di concentrare sull’essenziale la nostra esperienza di pastori delle Chiese sorelle del Triveneto. La nostra professione di fede alla Tomba di Pietro ci ha dato la possibilità di tornare alla freschezza del Vangelo e poi l’incontro con Papa Francesco si è rivelato un dialogo sereno e approfondito, di ascolto reciproco. Ci è stata data la possibilità di fare le domande più diverse e di avere da lui delle indicazioni e l’incoraggiamento necessario”.
Comunione ecclesiale è la parola che sintetizza, per il Vescovo di Vittorio Veneto Corrado Pizziolo, questi giorni: “Abbiamo condiviso, senza la pretesa di avere ricette risolutive, gioie e dolori della vita pastorale delle nostre Chiese. Stiamo vivendo un’esperienza di comunione che realmente esprime l’unità e la solidarietà evangelica. Mi ha molto colpito l’incontro con il Papa che, molto cordiale e sereno, ha risposto senza problemi a tutte le nostre domande. Davvero un’esperienza bella che ha rinforzato tutti noi e, mi auguro, anche la nostra Conferenza Episcopale del Triveneto”.
Per il Vescovo di Adria-Rovigo Pierantonio Pavanello sono state “giornate molto belle scandite dal pellegrinaggio alle tombe degli apostoli e dall’incontro con il Papa, Vescovo di Roma e successore di Pietro, che ci conferma nella fede e ci incoraggia. Il messaggio che ci ha trasmesso è di fiducia: non abbiate paura del cambiamento d’epoca, abbiate il coraggio di rischiare e state vicini alla gente. Le riunioni con i dicasteri della Curia Romana ci hanno messo a contatto con il lavoro della Sede Apostolica e ci hanno aiutato anche a capire quali possono essere le forme di collaborazione tra di noi e nell’ambito della Chiesa universale”.
“Questa Visita ad limina si sta rivelando molto significativa - ha osservato l’Arcivescovo di Udine Andrea Bruno Mazzocato - sia per il clima fraterno con cui la stiamo vivendo noi Vescovi del Nordest sia per il dialogo costruttivo instaurato con i vari Dicasteri che abbiamo finora incontrato. E’ un grande segno di comunione con il Papa e nella Chiesa".
“E’ bello incontrarci tra di noi e con i responsabili dei Dicasteri vaticani e tutto questo ci fa molto bene. Mi auguro che questa Visita sia per tutti noi motivo di speranza e di gioia per ritornare, quindi, alle nostre Chiese dove siamo chiamati ogni giorno ad essere testimoni del Vangelo”, ha commentato il Vescovo di Bolzano-Bressanone e vicepresidente della CET Ivo Muser.
Le prime impressioni ricavate dal Vescovo di Chioggia Giampaolo Dianin sottolineano poi “i momenti di ascolto reciproco e il senso di cattolicità che ci dona uno sguardo più ampio rispetto alla realtà del Nordest e a quella italiana; è stato anche bello entrare nei Dicasteri vaticani ed entrare in familiarità con persone e luoghi al servizio di tutte le Chiese del mondo”.
Nelle settimane precedenti la visita ciascun vescovo è stato chiamato a stendere una relazione sullo stato della Diocesi poi trasmessa al Nunzio apostolico in Italia.
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