Roma , venerdì, 9. febbraio, 2024 16:00 (ACI Stampa).
Sono famiglie che producono, che hanno un lavoro, e che pure sono indebitate, strette dai debiti e a rischio usura. E per questo chiedono aiuto alla diocesi di Roma, e in particolare alla Fondazione Salus Populi Romani, che è intervenuta nel triennio 2020-2023 erogando 6,6 milioni di euro e alleviando la posizione debitoria di poco più della metà dei richiedenti aiuto.
Per la prima volta, la Fondazione Salus Populi Romani, presenta il suo rapporto sulle attività tingendo un quadro preoccupante della situazione di indebitamento e usura nella capitale, ma lanciando allo stesso tempo un messaggio di speranza: “Ripartire si può”.
La fondazione ha garantito interventi finanziari per più di 6,6 milioni di euro nel corso del triennio 2020-2023, aiutando più della metà dei richiedenti. Che sono moltissimi: ci sono state 812 richieste di intervento, il 75 per cento delle quali nella città di Roma. In particolare, il rapporto si basa su queste richieste e sull’analisi approfondita di 558 casi riferiti al periodo 2020-2022 per un totale di 1.800 posizioni debitorie analizzate per un valore complessivo di oltre 37 milioni di euro, dei quali circa 22 milioni di debiti non rateizzati.
L’analisi dei 558 casi coinvolge situazioni di rischio di esclusione sociale da sovraindebitamento per un totale di 1.096 adulti e 304 minori.
Il rapporto consta di 76 pagine, strutturate nelle tre parole chiave “ascolto, compassione e servizio” e documenta le numerose iniziative promosse dall’organismo della diocesi di Roma per sostenere le famiglie sovraindebitate e a rischio usura nel quadriennio 2020-2023 a Roma e nel Lazio. Il rapporto, presentato il 9 febbraio nella sede della Cittadella della Carità Santa Giacinta della Caritas di Roma, presenta anche lo scenario economico della Capitale e i dati sull’attività della Fondazione.