Budapest , giovedì, 8. febbraio, 2024 9:00 (ACI Stampa).
Il 3 febbraio 1949 iniziava a Budapest uno dei momenti più bui per la Chiesa Cattolica: il processo – orchestrato dal locale Partito Comunista – contro il Cardinale Jozsef Mindszenty, Arcivescovo metropolita di Estzergom e Primate di Ungheria.
Le accuse rivolte al porporato erano tanto false quanto assurde e la confessione gli venne estorta dopo ripetute violenze e torture. L’8 febbraio – esattamente 75 anni fa - il tribunale lo condannava all’ergastolo per crimini contro lo Stato.
Solo pochi giorni dopo, il 12 febbraio, Papa Pio XII reagiva prontamente comminando la scomunica a tutti coloro che avevano partecipato al processo farsa contro il Cardinale Mindszenty.
Il 2 gennaio precedente lo stesso Pio XII inviava una lettera ai vescovi ungheresi all’indomani dell’arresto di Mindszenty.
“La coscienza e il dovere – scriveva il Papa - C’impongono di esprimere pubblicamente il Nostro rammarico e la Nostra indignazione per quanto è stato perpetrato contro i diritti della Chiesa; ciò che è accaduto non solo contro di voi, ma contro i cattolici d’Ungheria e di tutto il mondo, con somma tristezza deploriamo solennemente come ingiuria inferta a tutta la Chiesa. Conosciamo bene quale pericolosa tempesta si è abbattuta su voi e sul gregge alle vostre cure affidato; ma in pari modo Ci è noto il vostro zelo apostolico, in pari modo è certa e sperimentata la vostra prudenza pastorale e la salda unità d’intenti, di consigli e di opere; e così pure è nota e sperimentata l’indomita vostra fermezza, che, poggiandosi unicamente sull’aiuto di Dio, tutto può vincere, tutto può superare. Unendo dunque le vostre direttive e fondendo insieme le vostre forze, andate avanti, Venerabili Fratelli, armati di quella fortezza, che viene dal Cielo e che si alimenta con la divina grazia. Non lasciatevi sviare da quelle fallaci apparenze di verità, con cui si suole per mezzo d’inganni e di allettamenti adescare gli animi. I vostri antenati che già nei tempi passati dovettero resistere ad ogni genere di errori e superare le più aspre difficoltà, v’insegnano luminosamente che la religione cristiana può essere calunniata e combattuta, ma non può esser vinta”.