Aosta , venerdì, 2. febbraio, 2024 18:00 (ACI Stampa).
L’orizzonte che si apre sul cerchio imponente delle cime, i boschi a perdita d’occhio, lo scrosciare lontano di acque che sgorgano da sorgenti nascoste …in questo scenario lo sguardo si perde e nello stesso si ritrova, l’anima si dilata in un senso d’infinito che da’ pace e dona una felicità senza limiti. Ed è davanti a questo paesaggio che prende vita “Il segreto del silenzio che si fa lode”, che è appunto è il titolo del volume del giornalista Ezio Bérard, edito dalla Tipografia Duc, in cui si raccontano i giorni passati da papa Benedetto XVI in Valle d’Aosta , i tre soggiorni estivi che tanto lo hanno legato a questa terra e che tanto hanno segnato questi luoghi.
anche proponendo i testi degli interventi pubblici, si ritrovano le attività compiute dal Pontefice nelle sue tre permanenze estive nella nostra regione.
Un omaggio a Benedetto XVI, nel primo anniversario della sua scomparsa (avvenuta il 31 dicembre 2022), e la volontà di raccogliere in un’unica pubblicazione tutti gli interventi del pontefice Ratzinger durante i suoi tre soggiorni estivi in Valle d’Aosta, nella villetta a Les Combes di Introd, presentando anche una concreta testimonianza sulle attività di cui erano intessuti quei giorni di riposo, di studio, di meditazione, insieme alle ore fitte di incontri, di dialoghi, colloqui e catechesi, corredata da una significativa galleria fotografica.
Il vescovo di Aosta, monsignor Franco Lovignana, nella sua prefazione al volume, sottolinea come in questa opera si possa attingere a “due capolavori del Papa, teologo e intellettuale divenuto pastore o forse meglio rimasto sempre profondamente pastore”. Il riferimento è alle parole pronunciate dal Pontefice durante gli incontri occasioni in cui ha incontrato, nel luglio 2005 (alla “prima volta” in Valle), il clero della Diocesi di Aosta nella chiesa di Introd e poi, quattro anni dopo (nel terzo ed ultimo soggiorno), l’omelia ai vespri nella cattedrale di Aosta.
Durante il primo incontro, il Papa “rispose per più di due ore, a braccio, alle domande liberamente poste dai sacerdoti e rispose con una profondità e precisione che impressionò i presenti”.