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Le feste di San Biagio, protettore della gola, in Italia

San Biagio in Italia e nel mondo tradizionalmente è il santo conosciuto come il "protettore della gola" e "il santo protettore degli otorinolaringoiatri". Ecco le feste più famose a lui dedicate

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San Biagio in Italia e nel mondo tradizionalmente è il santo conosciuto come il "protettore della gola" e "il santo protettore degli otorinolaringoiatri". Questo perchè salvò miracolosamente un ragazzo che stava soffocando a causa di una lisca di pesce.

Egli era un vescovo e un medico armeno cattolico vissuto tra il III e il IV secolo.

Per questo il 3 febbraio, giorno della sua solennità, in tantissime chiese in tutta Italia si celebra la "benedizione della gola". La sua gola, un piccolo frammento, una reliquia preziosa, si può venerare presso una Chiesa di Roma, in via Giulia al numero 63. Il miracolo di San Biagio che salvò il giovane ragazzo dal soffocamento donandogli una grossa mollica di pane è raffigurato nell’affresco che orna la facciata della Chiesa romana realizzata all’inizio del Settecento da Giovanni Antonio Prefetti, come si legge anche sul sito Turismo Roma.

La chiesa è anche conosciuta dai romani come "San Biagio della Pagnotta", dal pane che i monaci distribuivano ai poveri e che ancora oggi viene offerto ai fedeli in forma di piccole pagnotte benedette nel giorno della festa del santo, il 3 febbraio. Oggi a Roma si potrà ricevere anche questa speciale benedizione della gola, spesso compiuta con due candele incrociate.

Una festa patronale molto sentita sempre dedicata al santo del IV secolo è quella a Monte San Biagio, in provincia di Latina. Davanti all'altare della Chiesa do San Giovanni Battista si ungono le gole dei fedeli con olio d'oliva e anche qui vengono distribuite le "deta di San Biagio", ossia pagnottelle decorate a forma di dita.

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Nel nord Italia invece San Biagio è legato alla tradizione del panettone. In particolare a Milano. Si conserva un pezzettino di panettone proprio per mangiarlo il giorno del 3 febbraio. Questo è dovuto ad una leggenda molto particolare che racconta anche il sito ufficiale della Regione Lombardia. "Una donna, poco prima di Natale, andò da tal Frate Desiderio per fare benedire il panettone che aveva preparato per la sua famiglia. Il frate al momento era impegnato, le chiese di lasciargli il dolce e di passare a prenderlo in seguito ma se ne dimenticò. Ritrovò il dolce ormai secco e lo mangiò per non buttarlo. Il 3 febbraio la donna si presentò da lui per riavere il suo panettone, il frate, dispiaciuto, voleva restituire almeno il recipiente vuoto ma trovò un panettone grande il doppio rispetto a quello portato dalla donna a dicembre. Grazie anche a questo "miracolo" si crede si sia diffusa la tradizione del panettone di San Biagio".

Finiamo con una tradizione del Sud. Sono numerosissime le chiese dedicate a San Biagio. Eì patrono della città di Maratea. La città è sede di un importante santuario che custodisce vari resti del santo tra cui il più importante è il torace.

Sabato 3 febbraio presso il Museo Civico di Bari si svolgerà l'evento dal titolo "San Biagio: un santo, una storia, un popolo" dedicato alla vicenda di San Biagio (Vescovo e Martire d'Armenia del III secolo d.C) e alla sua ricezione in Terra di Bari.

Anche la diocesi di Ruvo- Giovanizzo e Terlizzi festeggia San Biagio, compatrono della Diocesi. "Cari fedeli, la ricorrenza della festa liturgica di San Biagio, patrono della città di Ruvo, è per noi occasione preziosa per riflettere sulla santità come dono di Dio che si incarna e si esprime lì dove siamo chiamati a vivere a tempo pieno. Dalla nostra Chiesa madre, dove è particolarmente venerato, San Biagio sembra voler allargare le braccia per accogliere tutti, in particolare le comunità parrocchiali, le famiglie, i giovani, gli anziani e quanti tra noi vivono nel dolore, nella solitudine e nello smarrimento", così il parroco della Concattedrale di Ruvo, don Pietro Rubini, invita a partecipare alle celebrazioni e ai festeggiamenti in onore di S. Biagio. Sabato 3 febbraio, in occasione della festa, sarà celebrata la santa messa in diverse ore della giornata, a partire dalle 6 del mattino. Il pontificale alle 18.30 sarà presieduto da mons. Cornacchia e a seguire, si snoderà la processione del simulacro di San Biagio per le vie della città.