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Papa Francesco: "L'ira è un vizio distruttivo e dilagante"

Il Papa, continuando il ciclo di catechesi su “I vizi e le virtù”, incentra la sua riflessione sul tema "L’ira"

Papa Francesco durante un'udienza generale |  | Vatican Media / ACI group Papa Francesco durante un'udienza generale | | Vatican Media / ACI group

Il Papa, continuando il ciclo di catechesi su “I vizi e le virtù”, incentra la sua riflessione sul tema "L’ira". "È un vizio particolarmente tenebroso, ed è forse il più semplice da individuare da un punto di vista fisico. La persona dominata dall’ira difficilmente riesce a nascondere questo impeto: lo riconosci dalle mosse del suo corpo, dall’aggressività, dal respiro affannoso, dallo sguardo torvo e corrucciato", dice Papa Francesco durante l'Udienza Generale in Aula Paolo VI.

"Nella sua manifestazione più acuta l’ira è un vizio che non lascia tregua. Ci sono uomini che trattengono l’ira sul posto di lavoro, dimostrandosi calmi e compassati, ma che una volta a casa diventano insopportabili per moglie e figli. L’ira è un vizio dilagante: è capace di togliere il sonno e di farci macchinare in continuazione nella mente, senza riuscire a trovare uno sbarramento ai ragionamenti e ai pensieri.", continua il Papa.

Per Francesco "è un vizio distruttivo dei rapporti umani. L'ira fa perdere la lucidità". "Una delle caratteristiche dell’ira, a volte, è quella di non riuscire a mitigarsi con il tempo. In quei casi, anche la distanza e il silenzio, anziché quietare il peso degli equivoci, lo ingigantiscono", dice ancora il Pontefice.

"Nel “Padre nostro” Gesù ci fa pregare per le nostre relazioni umane che sono un terreno minato: un piano che non sta mai in equilibrio perfetto. Nella vita abbiamo a che fare con debitori che sono inadempienti nei nostri confronti; come certamente anche noi non abbiamo sempre amato tutti nella giusta misura. A qualcuno non abbiamo restituito l’amore che gli spettava. Siamo tutti peccatori con i conti in rosso, siamo debitori e perciò tutti abbiamo bisogno di imparare a perdonare per essere perdonati. Gli uomini non stanno insieme se non si esercitano anche nell’arte del perdono, per quanto questo sia umanamente possibile", aggiunge il Papa.

Ma l'ira non ha solo aspetti negativi. "Non siamo responsabili dell’ira nel suo sorgere, ma sempre nel suo sviluppo. E qualche volta è bene che l’ira si sfoghi nella giusta maniera. Se una persona non si arrabbiasse mai, se non si indignasse davanti a un’ingiustizia, se davanti all’oppressione di un debole non sentisse fremere qualcosa nelle sue viscere, allora vorrebbe dire che non è umana, e tantomeno cristiana", conclude infine Papa Francesco.

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