Carpi , domenica, 28. gennaio, 2024 10:00 (ACI Stampa).
Cristo inizia la sua missione nella sinagoga di Cafarnao, dove commenta un testo delle Sacre Scritture. Il Suo insegnamento suscita l’ammirazione degli ascoltatori, i quali si sentono scossi, colpiti, interpellati dalle sue parole. Ma non solo! Il suo insegnamento, così nuovo, ma nello stesso tempo così vero, mette in crisi le false sicurezze e le mediocrità degli ascoltatori, facendo emergere il desiderio di confrontarsi con Gesù. In effetti la gente si interroga circa la sua identità; si domanda da chi gli viene l’autorità con cui parla. L’attenzione, quindi, non è più rivolta al contenuto della sua predicazione, ma alla Sua persona.
Cristo non solo parla con autorità, ma mostra anche di possedere un’autorità non umana, ma divina. Nella sinagoga è presente un uomo posseduto da uno spirito immondo, cioè dominato e distrutto da un’entità spirituale alla quale la rivelazione biblica ha dato il nome di Diavolo, Satana. Quando si accorge della presenza di Gesù, l’indemoniato inizia a gridare: “ Sei venuto a rovinarci”. Il diavolo si sente in pericolo perché sa che il suo potere, ormai, sta per finire e quindi cerca di opporsi a questa sconfitta con tutta la violenza e la forza che possiede. Ma inutilmente. Il Signore infrange il suo potere con una sola parola: “ Taci… esci da quell’uomo”.
Cristo si rivolge al Demonio come un padrone al suo servo, il quale non può fare altro che obbedire. L’uomo posseduto, svilito nella sua dignità, viene recuperato grazie a Cristo alla libertà, che consiste nella possibilità di tornare ad amare Dio e i fratelli. Gesù con questo miracolo proclama al mondo che l’ultima parola appartiene a Lui. Proprio il demonio, cioè lo spirito che si contrappone a Dio, riconosce chi è veramente Gesù: “il Santo di Dio”. Riconosce, cioè, che l’autorità di Cristo, il suo insegnamento, il suo potere dipendono dal fatto che egli è mandato da Dio e vive eternamente unito a Lui.
Cristo è il Signore che usa la sua potenza non per schiavizzare l’uomo, ma per liberarlo dal peccato e dalla morte e restituirgli dignità e speranza. Gesù continua oggi la sua opera di liberazione dal Demonio attraverso i sacramenti del battesimo e della confessione o riconciliazione. Attraverso di essi il Signore opera la nostra “rinascita”, ci rende partecipi della sua stessa vita divina, ci accoglie nella sua famiglia e ci indica la via per il cielo, il destino finale della nostra esistenza.
Per quanto il nostro cammino rimanga ancora pieno di pericolo, non dimentichiamo mai che le azioni di Dio nella storia - la creazione, il diluvio, la vocazione di Abramo, la vocazione di Mosè, l’elezione di Davide, la Chiesa, i sacramenti, la presenza della Vergine Maria e dei santi, l’amore per i fratelli - tutto è rovina per il Demonio.