Città del Vaticano , sabato, 27. gennaio, 2024 12:00 (ACI Stampa).
La vostra associazione è “nata a beneficio dei bambini della Cité des Jeunes Nazareth a Mbare, in Ruanda. Fu San Giovanni Paolo II a patrocinare questa iniziativa, a favore dei numerosi orfani provocati dal terribile genocidio che si scatenò in Ruanda nel 1994. Ah quel genocidio! Era terribile, terribile. Non bisogna dimenticarlo mai, per non ricadere”. Lo ha detto il Papa, questa mattina, nel corso dell’udienza ai Membri dell’Associazione Nolite Timere in occasione del 25° anniversario di fondazione.
“Il vostro slogan dice: doniamo la speranza di ricominciare! Ricominciare. È molto bello – ha osservato Francesco - ed è bello che l’abbiate vissuto in modo concreto, accogliendo alla Cité centinaia di bambini e, con l’adozione a distanza, provvedendo i mezzi per il loro sostentamento e per la loro formazione scolastica e religiosa”.
“Nello stemma della Cité – ha detto ancora il Pontefice - è raffigurato un paniere ruandese, simbolo di solidarietà e di condivisione. E questo ci ricorda, in un mondo in cui sembrano moltiplicarsi sempre più muri e divisioni tra le persone e tra i popoli, che la carità non ha barriere, come dimostra la vostra storia. Voi lavorate insieme per i ragazzi, con spirito aperto e con amore incondizionato, uniti dal comune desiderio di ridonare loro il sorriso e una speranza per il futuro. Perché la guerra e le armi tolgono il sorriso e l’avvenire ai bambini, e questo è tragico. È bello invece che voi vi proponiate, nella solidarietà, di creare occasioni di amicizia, dando vita a rapporti che poi durano nel tempo. Si crea così una rete di affetti che si estende oltre le circostanze del momento, travalicando le differenze di età, nazionalità, cultura e condizione sociale”.
Francesco pone l’accento sul significato del volontariato che “è molto più che prestare un servizio o dare un contributo economico: è una scelta che ci rende aperti alle necessità dell’altro, il volontario è aperto alle necessità dell’altro –, artigiani di misericordia: con le mani, con gli occhi, con gli orecchi attenti, con la vicinanza”.
“Preghiamo – ha concluso - che cessino nel mondo violenze e conflitti, a causa dei quali ancora, purtroppo, troppi bambini continuano a soffrire, ad essere sfruttati e a morire, e facciamoci eco, con forza, delle parole di San Paolo VI: Mai più la guerra”.