Roma , mercoledì, 24. gennaio, 2024 18:00 (ACI Stampa).
“I Vescovi hanno ribadito l’urgenza che l’anelito di pace si declini in preghiera, amicizia, volontà di educare alla riconciliazione, perché mai come in questo tempo servono artigiani di pace. E questo a tutti i livelli: internazionale, nazionale, comunitario, ecclesiale, familiare, individuale. L’impegno per la pace diventa un’urgenza, ma anche una responsabilità, in prima istanza per la Chiesa”. E’ quanto si legge nel comunicato finale del Consiglio Permanente della Cei conclusosi oggi a Roma.
“I Vescovi – si legge nel testo - hanno concordato sulla necessità di offrire parole di speranza rispetto alle grandi questioni che interrogano l’umanità e di indicare modalità concrete per la costruzione del bene comune. Il tutto nella consapevolezza di essere nel mondo non per conquistare spazi, ma una presenza significativa che fa della debolezza la sua forza. Essere deboli non vuole dire essere irrilevanti, ma porsi, con mitezza, in modo antitetico rispetto alla cultura dominante della potenza e della sopraffazione”.
Nel loro confronto “i Vescovi hanno espresso preoccupazione per il diffondersi di una cultura del conflitto, che ha nel linguaggio violento e nella corsa al riarmo due elementi fondamentali. È invece quanto mai necessario educare alla pace, proponendo percorsi formativi e alternative valide, specialmente alle nuove generazioni, spesso destinatarie di un’attenzione marginale”.
Infine “il Consiglio Permanente ha condiviso alcune riflessioni sulla Dichiarazione del Dicastero della Dottrina della Fede, Fiducia supplicans, che conferma la dottrina tradizionale della Chiesa sul matrimonio e non ammette alcun tipo di rito liturgico o benedizioni simili a un rito liturgico che possano creare confusione”.
In vista della 79ª Assemblea Generale che si terrà dal 20 al 23 maggio 2024 i Vescovi hanno scelto come tema la ricezione della fase sapienziale del Cammino sinodale e “sarà l’occasione per accogliere la restituzione proveniente dalle Chiese locali, attraverso il lavoro delle commissioni del Cammino sinodale, avviarsi verso l’ultima fase, quella profetica, ed elaborare il contributo specifico della Conferenza Episcopale Italiana al Sinodo dei Vescovi. Nel corso dei lavori, è stata messa in evidenza la connessione tra il percorso nazionale e quello universale. Il Consiglio Permanente ha stabilito di non aggiungere nuove tracce e nuove domande, ma di proseguire nel percorso di discernimento che le Chiese in Italia stanno portando avanti. In quest’ottica, è stato approvato il cronoprogramma che scandirà le tappe fino al 2025. Sono previste, tra l’altro, due Assemblee sinodali – dal 15 al 17 novembre 2024 e dal 31 marzo al 4 aprile 2025 – le cui modalità di lavoro saranno definite nei prossimi mesi. Le proposte e le indicazioni concrete, sia come esortazioni e orientamenti, sia come determinazioni e delibere, verranno trasmesse al Consiglio Episcopale Permanente e all’Assemblea Generale del maggio 2025”.