Barcellona , mercoledì, 24. gennaio, 2024 11:00 (ACI Stampa).
A Barcellona scommettono sul 2026, ma di fatto ancora non si sa quando potrà essere beatificato l'architetto della Sagrada Familia, Antoni Gaudí. Del resto il suo capolavoro è ancora da terminare e quindi forse le due cose nei pieni di Dio vanno di pari passo. Così devono pensarla all' Associazione Canonica Pro Canonizzazione di Antoni Gaudí, fondata lo scorso dicembre.
Il giornale on line Catalunyareligio.cat ricorda che il processo per la beatificazione è iniziato nel 1992 e, come spiega il rettore della Sagrada Familia, Josep Maria Turull si spera che Gaudì possa avvenire nel 2026.
L'Associazione Canonica Pro Canonizzazione di Antoni Gaudí ritiene che ci siano "elementi molto significativi per cui vale la pena riconoscere questa realtà". Da una parte, che si tratti di un laico, fatto non comune nelle beatificazioni. Dall’altra, la singolarità di lavorare per 43 anni in un tempio: “Edificare la chiesa edifica anche lui come persona e come cristiano”. Un rapporto simile a quello descritto dal Concilio Vaticano II quando parla di Chiesa ed Eucaristia: “La Chiesa fa l'Eucaristia e l'Eucaristia fa la Chiesa”. Gaudí è "un esempio di splendida integrazione tra lavoro e fede". Un lavoro che si concretizza non solo nella basilica, ma anche con la cripta della Colonia Güell o nelle sue opere civili che portano l’impronta della sua fede.
Nel caso di Gaudí, sono molti i "favori ricevuti" e tante le persone che "hanno ricevuto grazie attraverso di lui".Secondo Turull ci sarebbero due grandi miracoli che "sono già avvenuti, anche se non contano per la beatificazione perché non rientrano tra quelli tradizionali". Si riferisce, in primo luogo, al fatto che il tempio è "in via di completamento" dopo tutte le difficoltà che la sua costruzione ha comportato dal 1882. E, in secondo luogo, "al bene che la Sagrada Família fa a chiunque vi entri". "Il tempio riesce ad aprire i cuori con la bellezza che si ammira in quel momento sia a chi lo vede da fuori che a chi vi entra".
La“positio” di Gaudì è stata presentata nel 2023. Nel 1992 era stato il sacerdote Ignasi Segarra con un piccolo gruppo di devoti di Gaudí ad avviare l'associazione con l'approvazione dell'arcivescovo. Il processo ha già superato la commissione degli storici e si attende la riunione degli specialisti teologi affinché possano analizzare che "non vi è alcun inconveniente teologico per la beatificazione". Si arriverà in tempo per il 2026? Sarebbe in coincidenza con il centenario della sua morte e anche il momento in cui la Sagrada Família finirà la sua torre più alta, la Torre di Gesù, rendendo il tempio l'edificio più alto di Barcellona. "L'auspicio è che Papa Francesco possa venire in città per beatificare Gaudí e inaugurare la Torre di Gesù", dice Turull. Un auspicio che l'arcivescovo di Barcellona, cardinale Joan Josep Omella, ha già trasmesso al Papa e ribadito in più occasioni. "Ora chi deve decidere è Francesco", dice Turull. Intanto l’Associazione Canonica Pro Canonizzazione di Antoni Gaudí continuerà la sua azione: diffondere la conoscenza della dimensione religiosa e spirituale di Gaudí che giustifica la sua beatificazione. E con un'altra importante missione: "Avere pronto tutto il necessario, pubblicazioni e nuovi elementi di preghiera, per quando Gaudí sarà dichiarato venerabile".