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Papa Francesco, grazie ai vaticanisti per la loro "delicatezza"

L'udienza alla Associazione internazionale dei giornalisti vaticanisti

L'udienza di Papa Francesco all' Aigav |  | Angela Ambrogetti
L'udienza di Papa Francesco all' Aigav | Angela Ambrogetti
L'udienza di Papa Francesco all' Aigav |  | Vatican Media
L'udienza di Papa Francesco all' Aigav | Vatican Media

"Vi devo chiedere scusa per le volte in cui le notizie che in diverso modo mi riguardano vi hanno sottratto alle vostre famiglie, al gioco con i vostri figli – questo è molto importante; io, quando confesso, domando ai genitori: “Lei gioca con i figli?”: è una delle cose che un papà e una mamma devono fare sempre, giocare con i figli –, e al tempo da trascorrere con i mariti o con le mogli". A 150 membri dell' AIGAV la Associazione internazionale dei giornalisti vaticanisti Papa Francesco chiese così scusa per il lavoro a volte troppo intenso e anche per la "alzataccia" di oggi. L'udienza, a lungo attesa, è alle 8 di mattina. Mezz'ora al freddo per attendere i controlli non sono una grande novità per chi ha seguito i Pontefici nei viaggi, e nemmeno l'orario antelucano.

Il discorso di introduzione il presidente Aigav lo consegna e appena il Papa arriva nella sala Clementina camminando appoggiato al bastone, si siede e legge il testo preparato con ogni probabilità dalla Segreteria di Stato con molte citazioni di altri pontefici e una di un libro dedicato alla informazione nell'era digitale.

Poi ancora a braccio Francesco dice: "Vorrei aggiungere la delicatezza che tante volte avete nel parlare degli scandali nella Chiesa: ce ne sono e tante volte ho visto in voi una delicatezza grande, un rispetto, un silenzio quasi, dico io, “vergognoso”: grazie di questo atteggiamento". Dove vergognoso vuol dire "pudico".

Dopo il discorso il saluto personale per ognuno dei presenti. Chi porta un libro, chi un disegno, chi si fa fare un autografo. Oppure si saluta e basta con un augurio di "buon lavoro".

Nel testo ufficiale un passaggio sembra molto appropriato: "la grandezza del vaticanista,( è)  la finezza d’animo che si aggiunge alla bravura giornalistica. La bellezza del vostro lavoro attorno a Pietro è quella di fondarlo sulla solida roccia della responsabilità nella verità, non sulle sabbie fragili del chiacchiericcio e delle letture ideologiche; che sta nel non nascondere la realtà e anche le sue miserie, senza edulcorare le tensioni, ma al tempo stesso senza fare clamori inutili, bensì sforzandosi di cogliere l’essenziale, alla luce della natura della Chiesa".

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Magari fosse così. Non sono neanche le 9 quando il Papa lascia la Clementina per le altre udienze della giornata. Poi si inizia la giornata di lavoro.