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Papa Francesco, tengo il Vangelo a portata di mano?

L'omelia del Papa nella messa per la Domenica della Parola di Dio

Papa Francesco consegna il Vangelo ai catechisti |  | Daniel Ibanez/ EWTN Papa Francesco consegna il Vangelo ai catechisti | | Daniel Ibanez/ EWTN

Il rischio per l'umanità è di essere sorda verso la Parola di Dio. Papa Francesco lo dice nella omelia di questa mattina nella messa celebrata nella Basilica Vaticana in occasione della V Domenica della Parola di Dio che quest’anno ha per tema: «Rimanete nella mia Parola» (Gv 8,31).

Nel corso della Celebrazione il Papa conferisce 9  donne e uomini laici, provenienti da diversi Paesi del mondo, i ministeri del Lettorato e del Catechista per indicare il senso dell'annuncio, un impegno per tutti i cattolici.

Ecco il rischio allora: "travolti da mille parole, ci lasciamo scivolare addosso pure la Parola di Dio: la sentiamo, ma non la ascoltiamo; la ascoltiamo, ma non la custodiamo; la custodiamo, ma non ci lasciamo provocare per cambiare. Soprattutto, la leggiamo ma non la preghiamo". Ma si ascolta la Parola succede quello che successe ai primi discepoli che lasciarono tutto per seguire Gesù. Lasciarono "la vita che avevano fatto fino a quel giorno" cioè "le nostre sicurezze, le nostre abitudini, perché rimaniamo impigliati in esse come i pesci nella rete. Ma chi sta a contatto con la Parola guarisce dai lacci del passato, perché la Parola viva reinterpreta la vita, risana anche la memoria ferita innestando il ricordo di Dio e delle sue opere per noi".

Si deve rinnovare "la fede, purificandola e liberandola da tante scorie, riportandola alle origini, alla purezza sorgiva del Vangelo. Con il racconto delle opere di Dio per noi, la Sacra Scrittura scioglie gli ormeggi di una fede paralizzata e ci fa riassaporare la vita cristiana com’è veramente: una storia di amore con il Signore". L'invito del Papa a tornare "alle sorgenti per offrire al mondo l’acqua viva che non trova; e, mentre la società e i social accentuano la violenza delle parole, noi stringiamoci alla mitezza della Parola che salva".

E Infine un esame di coscienza: "Io, quale posto riservo alla Parola di Dio nel luogo dove abito? Lì ci saranno libri, giornali, televisori, telefoni, ma dov’è la Bibbia? Nella mia stanza, tengo il Vangelo a portata di mano? Lo leggo ogni giorno per ritrovarvi la rotta della vita? Tante volte ho consigliato di portare sempre il Vangelo con sé, in tasca, nella borsa, nel telefonino: se Cristo mi è caro più di ogni cosa, come posso lasciarlo a casa e non portare con me la sua Parola? E un’ultima domanda: ho letto per intero almeno uno dei quattro Vangeli? Il Vangelo è il libro della vita, è semplice e breve, eppure tanti credenti non ne hanno mai letto uno dall’inizio alla fine".

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